15 agosto
Narra Don Roberto Risi, sacerdote orionino: “Andavo al Casale Pio V — quando ero Cappellano di Sant’Anna dei Palafrenieri, al Vaticano — per le confessioni delle ricoverate cieche, allorché, un giorno, il Professor Augusto Romagnoli, cieco dalla nascita e direttore didattico di quella scuola, mi disse: — Queste buone figliuole vivono come le Suore. Perché la Chiesa ton dà loro anche il merito delle anime consacrate a Dio? — Riportai l’idea originale a Don Orione — al quale il Romagnoli era legato da sincera amicizia e da grande stima —; questi, dopo alquanto tempo, certo ispirato da Dio, decise la fondazione delle Suore cieche Sacramentine”.
L’idea, non era nuova per lui: ma il sentirla esprimere da un laico gli rinnovò in cuore il progetto già ventilato.
Fin dalla fondazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità (29 giugno 1915) don Orione accettava anche le ragazze non vedenti, ma dopo 12 anni le raccolse in una comunità indicando a loro la missione della preghiera e dell’adorazione eucaristica come Suore Sacramentine, affidano le suore a sr M. Tarcisia dell’Incarnazione.
Il 15 agosto 1927, - novant’anni fa - festa dell’Assunta, aveva luogo, nella Cappella di San Bernardino, la consacrazione e vestizione delle prime quattro Suore Cieche.
Riferiamo dal diario del tempo i particolari di quel giorno memorando: “Le Suore Sacramentine si pongono in ginocchio e Don Orione benedice la fascia e lo scapolare di ciascuna; rivolge alcune parole, indi pone sulle loro teste le corone bianche di gigli, rose e gelsomini e dà ad ognuna il nuovo nome: a Suor Maria Sebastiana, Suor M. Tarcisia dell’incarnazione; a Suor Maria Luigia, Suor M. Giuseppina dell’Assunzione; a Suor Maria Cecilia, Suor M. Chiara del SS. Sacramento; a Suor Maria Erminia, Suor M. Annunziata della SS. Trinità.
Intanto le Suore cantano: «Accipe coronam» e «Jesu corona Virginum»… Dopo il canto, Don Orione, fa un altro discorso e consegna la corona di rosario da mettere al fianco, benedetta dal Santo Padre con tutte le indulgenze in vita e in morte; la consegna non solo alle Suore Sacramentine ma anche alle Missionarie e alla Superiora, alle quali non l’aveva data il giorno della loro Professione. Indi si canta il «Te Deum» e viene esposto il Santissimo”.
Hanno il medesimo carisma di Don Orione. La loro identità è presentata nelle Costituzioni delle Piccole Suore Missionarie della Carità all'art.15: "Le Suore Sacramentine vivono, come Maria, nel cuore stesso della Chiesa. La loro missione specifica è l'adorazione, il ringraziamento, la riparazione, l'impetrazione in unione a Gesù mediatore e vittima: vivendo lo spirito eucaristico per una vera testimonianza di vita eminentemente apostolica, con vera pietà liturgica, e nascondimento fecondo".
Attualmente le Sacramentine hanno comunità in Italia, Spagna, Argentina, Cile, Brasile, Kenya e Filippine.
Le Sacramentine nel mondo cercano di: generare un dinamismo di lode perenne che riflette e anticipa la vocazione ultima dell’umanità salvata di adorare, benedire e ringraziare dio in eterno, resi una cosa sola con lui e in lui.
Con la loro vita contribuiscono silenziosamente alla crescita di tutto il Popolo di Dio, all’INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO. VIDEO
Vedi sito PSMC - Sacramentine
02 giugno
Ieri mattina, 1° giugno 2016, la comunità della Suore Sacramentine non vedenti di Tortona (Villa Charitas) alle ore 7,30 in un clima di grande attesa e di partecipazione ha accolto il suo Vescovo della Diocesi Monsignor Vittorio Viola, che ha presieduto alla celebrazione della Santa Messa assieme a Don Luigi Brazzalotto, orionino, in occasione della partenza di quattro nostre sorelle Sacramentine e Missionarie per la nuova missione in Spagna (Madrid). La comunità ringrazia veramente di cuore Mons. Viola anche a nome della famiglia religiosa orionina per l'ulteriore manifestazione di paterna benevolenza, di attenzione e di apprezzamento dimostrata. Il nostro grazie, si prolungherà nel costante ricordo della preghiera perché il Signore lo ricolmi di benefici e lo conservi sempre nella grazia del ministero sacerdotale e pastorale che svolge nella Diocesi, per il bene delle anime e per la gloria di Dio.
Alla partecipazione del Sacrificio della Santa Messa, oltre alla Superiora Provinciale Suor M. Vilma Rojas e a Madre Maria Elisa Armendariz, vi erano presenti molti laici e volontari che frequentano la nostra casa, a cui rivolgiamo il nostro saluto e il nostro grazie di cuore. Dopo la Celebrazione Eucaristica e la benedizione solenne alle quattro sorelle in partenza, alle quali abbiamo augurato ogni bene e dopo la foto di ricordo, si è passati nel refettorio per un’agape fraterna in cui si è voluto ancora una volta ringraziare Dio per i tanti doni elargiti al nostro Vescovo.
La presenza del Vescovo è stata per noi una comunicazione vitale di chi dona generosamente tutto se stesso per la Diocesi, si è percepito un esempio di fede e di profonda spiritualità francescana.
Partire è sempre un po’ morire: il doverci lasciare non è senza commozione per le Suore della comunità e si pensa anche per le Consorelle che partono. Questa convinzione aiuta a mantenere i contatti e unite anche nel distacco, in quella unione che è al disopra delle vicende umane, ma si consolida nel Signore, che, anche lontane sa mantenerci unite in Lui.
La comunità vuole concludere questo saluto con un augurio per la nuova missione in Spagna e per tutte noi un messaggio di speranza.
La comunità delle Suore Sacramentine di Tortona