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Domenica, 17 Febbraio 2019 15:46

Ritrovata a Pontecurone la Madonnina di Itatì

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17 febbraio

anteprima.17.02.19aItatí è una città dell’Argentina, capoluogo del dipartimento omonimo, diocesi di Corientes. La città si sviluppa sulle rive del fiume Paraná, al confine con il Paraguay. In varie occasioni durante l’anno Itatí diventa uno dei centri di pellegrinaggio cattolico più importanti d’Argentina. In particolare, ogni 9 luglio migliaia di fedeli, dai più disparati luoghi del paese e con diversi mezzi di trasporto, vi giungono per venerare la Vergine, che si trova nell’imponente Basilica di Itatí, dove è accudita un’antichissima statua della Vergine Maria, scolpita nel legno dalle popolazioni native.

 

Questa piccola statua è considerata miracolosa, motivo per cui la “Verginella di Itatí” è una tra le più venerate immagini sacre in Argentina e in tutto il Sudamerica. Questo fa sì che la maggior parte delle attività economiche della città sia legata al turismo religioso e al grande movimento commerciale che si genera attorno ad esso. Accanto alla basilica dedicata alla Madonna di Itati, sorgeil piccolo Cottolengo. Il centro accoglie disabili adulti, arrivati al piccolo Cottolengo da bambini, rifiutati dalle loro famiglie per motivi di mancanza di strumenti per accudirli e soprattutto per ignoranza; per molti il Cottolengo è stata la loro casa e allo stesso tempo la loro famiglia.

 

Quando don Orione nel 1937 arrivò a Itatì, durante il suo ultimo viaggio in Sudamerica, rimase molto colpito dalla spontaneità e intensità della devozione popolare per la Madonnina. Per questo nell’agosto di quell’anno volle portarne una copia in Italia. La custodì come una reliquia nella sua cameretta al Paterno, ma in realtà l’aveva già destinata al suo paese natale, che proprio nel settembre del ’37, in occasione della sua presenza per celebrare la Madonna Addolorata, gli aveva donato l’offerta per una vetrata miniata dell’erigendo santuario della Madonna della Guardia. Venticinque anni dopo, esattamente il 3 giugno 1962, don Carlo Pensa, Superiore Generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza donò la statuetta a Pontecurone, portando a compimento la volontà del Fondatore. La statua fu posta solennemente nel cortile dell’Oratorio della chiesa di Santa Maria, alla presenza di tutti i giovani della squadra di calcio “G.S. Aurora”, fondata nel 1955 e in quel momento vittoriosa in tutti tornei. Fu la consacrazione della gioventù pontecuronese alla Madonna.

Poi gli anni passarono, l’Oratorio presso il cinema parrocchiale, sempre meno utilizzato, fu chiuso, il cinematografo pure, la Madonnina dimenticata e abbandonata all’incuria e al rischio di crolli. Forse è venuto il momento di recuperarla, restaurarla e trovarle una sede idonea e sicura, richiamando la volontà del Santo e la devozione mariana che la statua ispira nei cristiani.

                                                                                                                                                       Marialuisa Ricotti

   Ricerca e restauro fotografie di Claudia Nalin

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