23 luglio
L’arrivo di Papa Francesco in Brasile è stato caratterizzato fin dall’inizio da un vero bagno di folla che con grande entusiasmo e gioia ha accolto il Pontefice giunto a Rio de Janeiro alle 15.43 ore locali.
Ad attendere il Papa all’aeroporto la Presidente brasiliana Dilma Roussef, il governatore dello Stato di Rio Sergio Cabral Filho, il sindaco della città carioca Eduardo Paes e altre autorità civili. Presenti anche l’arcivescovo di Rio mons. Orani Tempesta, il presidente dei vescovi brasiliani, il card. Damasceno Assis, il nunzio, mons. Giovanni D'Aniello, e altri vescovi e sacerdoti brasiliani.
Un coro di bambini ha intonato alcuni canti tra cui l’inno della GMG ricevendo l’applauso del Papa e dei presenti.
Nel tragitto dall’aeroporto alla residenza presidenziale l’auto del Papa è stata bloccata più volte dalla folla festante che gli uomini della sicurezza hanno avuto difficoltà a tenere a freno. Il Papa è poi passato sulla jeep non blindata, come da lui voluto per essere più a contatto con i fedeli venuti ad accoglierlo, e ha fatto fermare il veicolo per farsi portare dei bimbi da benedire. Presenti nella moltitudine di persone schierate per le vie della città anche i giovani orionini che hanno salutato il Papa sventolando la bandiera con il motto "Instaurare omnia in Christo".
Con circa un’ora di ritardo è giunto alla cerimonia di benvenuto che si è svolta nel giardino del Palazzo Guanabara dove ha ricevuto il saluto e il benvenuto della presidente Dilma Roussef. Durante il suo discorso il Papa ha detto: «Per aver accesso al Popolo brasiliano bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore; mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta. Chiedo il permesso di entrare e trascorrere questa settimana con voi».
Il Pontefice si è trasferito poi nella residenza privata dell’arcivescovo di Rio, a Sumaré, sui pendii della Serra da Carioca, a 400 metri di altezza dove alloggerà durante la sua permanenza a Rio per la 28.ma Giornata mondiale della gioventù.