25 luglio
Con la Santa Messa celebrata nello splendido scenario della spiaggia di Copacabana, dall'arcivescovo di Rio De Janeiro, mons. Joao Orani Tempesta, martedì 23, si è ufficialmente aperta la Giornata Mondiale della Gioventù 2013. Oltre 500mila i giovani intervenuti, nonostante la pioggia che si è abbattuta sulla città provocando il blocco della metropolitana per alcune ore. Scesa la notte, il gigantesco palco bianco sovrastato da una grande croce celeste, si è illuminato con tutti i colori della bandiera brasiliana.
I canti, lo sventolio delle bandiere di tutti i Paesi del mondo e la festa che ha preceduto la solenne celebrazione, hanno lasciato il posto al raccoglimento con l’arrivo della Croce e l’immagine della Vergine della GMG, portate processionalmente dai giovani dei cinque continenti. All’omelia mons. Tempesta, riprendendo il tema della Giornata, ha invitato i giovani ad essere missionari.
Il giorno seguente, mercoledì 24, Papa Francesco ha celebrato nel santuario di Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile, la prima messa pubblica del suo primo viaggio internazionale, per affidare alla “Madonnina nera”, il buon esito della GMG e la vita del popolo latinoamericano
Il Papa ha ricordato con forza che i giovani sono potenti motori per la Chiesa e la società ed ha esortato a trasmettere loro dei valori non materiali, in modo che essi possano costruire una società più giusta, solidale e fraterna:“Incoraggiamo - ha detto il Pontefice, - la generosità che caratterizza i giovani, accompagniamoli nel diventare protagonisti della costruzione di un mondo migliore: sono un motore potente per la Chiesa e per la società. Non hanno bisogno solo di cose, hanno bisogno soprattutto che siano loro proposti quei valori immateriali che sono il cuore spirituale di un popolo, la memoria di un popolo".
Il Papa ha invitato genitori ed educatori a essere barlumi di speranza per i giovani. Allo stesso tempo, ha esortato i fedeli a farsi sorprendere da Dio.
Dal santuario di Aparecida al “santuario della sofferenza umana”, così il Papa ha definito l’Ospedale San Francesco d’Assisi di Rio de Janeiro, che ha visitato ieri, specializzato nella cura delle dipendenze dall’alcool e dalla droga. Forte la condanna della liberalizzazione della droga, di cui si discute in America Latina, altrettanto forte l’incoraggiamento alla solidarietà con i deboli e con i più poveri.
Presenti alla celebrazione di apertura e alle tappe di ieri del Pontefice, anche i tanti Giovani Orionini che partecipano alla GMG e che in questi giorni prenderanno parte alle varie cerimonie e iniziative previste dal programma stabilito per l’Evento.