15 luglio
La Città del Vaticano sarà il Paese Ospite d'onore alla 27° edizione della Fiera del Libro che si svolgerà a Torino dall’8 al 12 maggio 2014 e l'evento potrebbe culminare con la visita di Papa Francesco in città. L'annuncio è stato dato dal Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, in occasione della visita al cantiere di restauro del Museo Egizio sabato 13 luglio. Per la Chiesa si tratta di una prima assoluta, all'insegna della nuova linea di comunicazione esterna avviata con il Padiglione Vaticano alla Biennale di Venezia.
Nonostante la Santa Sede, da millenni, conservi un patrimonio bibliotecario e documentale imponente (per quanto spesso poco accessibile e in larga parte conservato presso la Biblioteca Vaticana), è la prima volta che lo Stato Pontificio partecipa a una fiera del libro. La partecipazione della Santa Sede al Salone del Libro di Torino sarà quindi “un'occasione per mostrare la ricchezza e la complessità del tema religioso”, ha dichiarato il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e capodelegazione designato per Torino .
«Che la prima volta della Città del Vaticano al Salone Internazionale del Libro coincida con il Pontificato di un Santo Padre di origini piemontesi – ha sottolineato il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota - costituisce un evento doppiamente eccezionale e straordinario. Sono orgoglioso di poter vivere questo evento storico come Presidente del Piemonte e sono sicuro che il territorio di origine della famiglia di Papa Francesco saprà come sempre essere all’altezza della situazione».
3 giugno
Per la prima volta la Santa Sede è presente alla Biennale di Venezia con un allestimento dal titolo: In principio, che porta al mondo dell’arte contemporanea una partecipazione senza dubbio meditata e rappresentativa, sviluppata in tre sezioni: Creazione, De-Creazione e Ri-Creazione. La mostra, curata da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, in collaborazione col cardinal Gianfranco Ravasi, punta a riaprire un dialogo troppo a lungo interrotto – come ha sottolineato lo stesso Ravasi – tra fede e arte, presente a Venezia nelle sue innumerevoli forme.