"Cari fratelli e sorelle!, buon giorno...". Così Papa Francesco ha iniziato l'udienza generale, mercoledì 27 marzo, la prima del pontificato, in una piazza San Pietro gremita di fedeli. Jorge Mario Bergoglio è arrivato sorridente a bordo della consueta jeep bianca e ha fatto il giro della piazza come già faceva Benedetto XVI.
"Sono lieto di accogliervi in questa mia prima udienza generale", ha detto il pontefice. "Con grande riconoscenza e venerazione raccolgo il 'testimone' dalle mani del mio amato predecessore Benedetto XVI”. Si Quindi ha dedicato una riflessione sulla Settimana santa, esortando la Chiesa a non "accontentarsi delle 99 pecorelle" ma uscire dal suo ovile per andare a cercare quella perduta.
"Occorre uscire da se stessi - ha detto - per andare incontro agli altri, verso le periferie, verso quelli che sono più lontani, che più hanno bisogno di consolazione, di aiuto". "C’è tanto bisogno - ha spiegato - di portare la presenza di Gesù Misericordioso. La logica della Croce non e’ prima di tutto quella del dolore e della morte ma quella del dono di sè, che porta vita". Dunque, bisogna "uscire da se stessi, da un modo stanco e abitudinario di vivere la fede, chiuso nei propri schemi".
Verso la conclusione dell’Udienza ha ripreso dicendo: “Dio è apertura e accoglienza, fa pena vedere a volte tante parrocchie chiuse'' e ha invitato, ''nei movimenti, nelle associazioni, ad uscire incontro agli altri, per portare la luce della nostra fede, uscire sempre, - ha detto - con amore e con la tenerezza di Dio, nel rispetto e nella pazienza, sapendo che noi mettiamo mani, piedi e cuore, ma poi è Dio che mette'' il resto. ''Auguro a tutti - ha concluso - di seguire questi giorni con coraggio, portando un raggio dell'amore di Dio a quanti incontreremo''.
''Auguro a tutti - ha concluso - di seguire questi giorni con coraggio, portando un raggio dell'amore di Dio a quanti incontreremo''.