24 settembre
Ieri 23 settembre, durante la messa vespertina presieduta dal parroco don Antonio Sozzo, suor Maria Paola Sozzo ha ricordato, davanti alla comunità di Arnesano che “l’ha generata nella fede”, i voti fatti lo scorso 8 settembre nel Santuario di Tortona.
Il chicco di grano è caduto sul terreno fertile e – a distanza di molti anni – ha dato il suo bel frutto.
Quel chicco è stato seminato negli anni d’oro di Arnesano quando, a “crescere” i ragazzini di allora, c’erano i sacerdoti di don Orione. Con loro si pregava, si giocava, si creava la comunità sotto il sorriso rassicurante di quel paladino dei poveri che all’epoca non era ancora stato proclamato Santo. È stato importante, quindi, che il frutto di quegli anni abbia ribadito il suo “SI” nei luoghi e tra la gente che l’hanno vista crescere nella fede.
Dopo la lettura del Vangelo, suor Maria Paola è stata chiamata sull’altare insieme a una coppia di sposi che era lì per ringraziare Dio della grazia di 25 anni di matrimonio. Don Antonio ha evidenziato come due vocazioni così diverse avessero in comune alcuni aspetti. In particolare, la chiave di lettura per la buona riuscita di entrambe le vocazioni è stata trovata alla luce del Vangelo di ieri: “se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti” (Mc 9, 35).
Alla fine della messa, quando nell’aria riecheggiavano ancora le note di “come tu mi vuoi io sarò, dove tu mi vuoi io andrò…”, i parrocchiani presenti hanno stretto suor Maria Paola in un interminabile abbraccio, con la promessa reciproca di ricordo nella preghiera. Tra tutti, un arzillo poeta ultranovantenne ha omaggiato suor Maria Paola di una dolcissima poesia. Il testo, scritto a mano come si faceva un tempo, racchiude l’affetto degli arnesanesi per la “ex ragazzina” che – tra una partita di ping pong e la recita dei vespri – è stata chiamata a fare una scelta di vita assolutamente controcorrente al giorno d’oggi.
Serena Vergori