10 maggio
Dal 7 al 9 maggio, promosso dalla Provincia Mater Dei, si è tenuto a Genova un incontro di formazione permanente sulla missionarietà con l’obiettivo di rivitalizzare il nostro anelito missionario per essere sempre più una congregazione in uscita.
Nell’incontro la relatrice sr. Fernanda Barbiero delle suore Dorotee di Venezia ci ha accompagnate in un percorso davvero illuminante!
Con uno sguardo contemplativo abbiamo approfondito alcuni stralci della Evangelii Gaudium con particolare riferimento all’espressione usata al n 273 dove si legge: ”Io sono una missione su questa terra e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere se stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare.”
Papa Francesco ci richiama alla contemplazione del dono della missione, il dono più grande che Dio ci ha fatto il cui perno è il Vangelo, che è Gesù, intorno al quale ruota tutta la missione della Chiesa. Al centro di tutto c’è la gioia del Vangelo che riempie il cuore e la vita di coloro che incontrano Gesù.
La missione quindi è qualcosa di permanente ed imprenscidibile che dà “forma” alla stessa vita religiosa; è una sovrabbondanza di amore e di gratuità che ci rende “cristofore”, capaci di portare agli altri Gesù lasciandosi coinvolgere dalla sua stessa passione per l’uomo.
La missione allora è oltre ogni confine, è una “nostalgia per l’umano”, una ricerca continua di quel “Volto”, di quell’appartenenza che ci ha “marcati a fuoco” per sempre e che ritroviamo, amiamo e serviamo nei piccoli, nei poveri… nei più lontani da Dio nei quali “brilla l’immagine di Dio”!
Così come ha fatto san Luigi Orione, anche noi siamo chiamate a guardare tutto dalla ”periferia” coltivando uno sguardo nuovo, ravvivando la dimensione missionaria e profetica della vita religiosa, passando dall’essere credenti all’essere credibili con quel ”Caritas Christi urget nos!” che ci contraddistingue come Piccole Suore Missionarie della Carità.
Dal profumo di “nardo” a Betania del primo giorno di incontro abbiamo insieme fatto esperienza della bellezza e creatività della missione che si esprime in ciascuna di noi come risposta all’amore ricevuto, dono e “mandato” di evangelizzazione attraverso le opere di misericordia ai “crocifissi di questo mondo”.
C. P.
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