Francesco nacque nel  1567 nel castello di Sales, diocesi di Ginevra, da Francesco, conte di Sales, e da Francesca di Sionas. Sin da piccolo ebbe un’ottima formazione, studiò dapprima a Annecy poi a Parigi dove approfondì la filosofia, la teologia e la retorica presso i Padri Gesuiti.

Molto riservato, fin da giovanissimo fece voto di castità.

Conclusi gli studi a Parigi si trasferì a Padova per gli studi in legge, in vista del progetto del padre aristocratico che aveva già ottenuto un posto nel senato di Chambery. Ma Francesco aveva ben chiaro il percorso da fare e, nonostante i primi ostacoli della famiglia, divenne sacerdote il 18 dicembre del 1593. Fu inviato nella regione del Chiablese, calvinista dedicandosi alla  predicazione con particolare attenzione al dialogo: ideò i cosiddetti “manifesti” o “foglietti illustrativi”, che permettevano di raggiungere anche i fedeli più lontani riuscendo a convertire, si narra, circa 72 mila calvinisti.

Sicuramente un maestro “dell’arte della comunicazione”, per lui anche un dono innato, un servizio, una vera missione, ‘toccare’ cioè  il cuore dell’uomo come si legge nelle sue Lettere:«le nostre parole devono essere infiammate, non per le grida o i gesti smisurati, ma per l’affetto interiore; devono uscire dal cuore più che dalla bocca...».

Proprio per il suo metodo di comunicazione, è divenuto patrono dei giornalisti e degli autori. Fra i padri della spiritualità moderna e fiero rappresentante dell'umanesimo, ispirò don Giovanni Bosco (poi ugualmente santo) che fondò la Famiglia Salesiana, tutt'ora colonna della Chiesa cattolica.

Ogni anno in questa ricorrenza il Papa scrive il Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, giunta quest'anno alla 56° edizione. Il tema scelto dal Papa per il 2022 è “Ascoltate!”. Una chiamata che assume un valore ulteriore per gli operatori della comunicazione: dopo averli sollecitati lo scorso anno ad uscire dalle redazioni ed andare ad incontrare le persone nel loro ambiente di vita e di lavoro, quest'anno il Papa ricorda loro la necessità di "re-imparare ad ascoltare" le storie degli altri.

Un augurio particolare a tutti i giornalisti e comunicatori orionini impegnati ogni giorno nel mondo a diffondere e far conoscere sempre di più la bellezza del del nostro carisma, e raccontare la realtà con occhi diversi, alla luce dei valori del Vangelo. Buona Festa!