Don Luigi Orione non si limitò ad aprire scuole un po’ ovunque, ma è stato anche un grande educatore e padre. Era onnipresente attraverso innumerevoli viaggi, migliaia e migliaia di lettere. Alcune sono, esplicitamente, "lettere pedagogiche" e fanno testo. In esse Don Orione, semina valori, convinzioni e direttive, anima le diverse iniziative pedagogiche e dà orientamenti permanenti ai suoi figli. Famosa è la lettera da Victoria (Buenos Aires - Argentina) del 21 febbraio del 1922 indirizzata ai suoi figli del Collegio "San Geraldo" di Mar de Espanha in Brasile, della quale quest’anno ricorre il centenario. In questa lettera, Don Orione espone “un nuovo sistema nostro di educazione, il sistema cristiano - paterno”. Consapevole del valore di quel testo, raccomanda ai suoi religiosi di non distruggerla “così ci metterò ancora le mani, togliendo ciò che abbondasse e mettendovi ciò che mancasse. Prendetela ora nel suo spirito, nel suo senso, più che nella forma».
Il centenario di questa lettera, viene oggi ricordato con la pubblicazione «L’educazione cristiana della gioventù. Edizione critica della lettera di San Luigi Orione sul metodo educativo cristiano – paterno», a cura di Don Fernando Fornerod, consigliere generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza.
A presentare il testo, per ora disponibile in formato digitale, è il Direttore generale P. Tarcisio Vieira che afferma come siano «diventate anche abbastanza abituali le ricorrenze giubilari che fanno riferimento ai primi Padri della Congregazione o ai nostri confratelli. Più raro è che una Famiglia Religiosa si concentri a celebrare il centenario di una Lettera, tanto più se si tratta di un testo del Fondatore che, nell’archivio, ha approssimativamente circa 15.000 scritti. La celebrazione, però, diventa doverosa per uno scritto che si può definire “Magna Carta” e che è il punto di riferimento per l’attività educativa della Piccola Opera della Divina Provvidenza».
Alle parole del P. Vieira seguono quelle di Madre M. Mabel Spagnuolo, Superiora generale delle PSMC, che sottolinea come «la pubblicazione di questa Edizione critica della Lettera di San Luigi Orione sul metodo educativo, che ci offre don Fornerod, è di fondamentale importanza nei contesti storici e culturali nei quali, anche noi come Suore, portiamo avanti diverse Opere educative; contesti che presentano nuove sfide ed esigono una rilettura e una nuova dinamica educativa alla luce del metodo cristiano-paterno che ci ha lasciato il Fondatore. Inoltre - prosegue Madre Mabel Spagnuolo -, questo testo viene a completare il cammino che stiamo facendo come Chiesa dopo l’avvio del patto educativo globale e come Famiglia carismatica dopo il Convegno educativo del 2021. Un documento, quindi, ricco di storia, di contenuto e, specialmente, uno strumento valido che stimolerà la riflessione e la riqualificazione del servizio educativo che realizziamo come PSMC. Ringraziamo don Fernando per questa iniziativa».
Sulla scia delle affermazioni della Madre generale, anche P. Vieira ribadisce l’importanza di «stimolare la discussione e la riflessione sul nostro servizio educativo in un momento in cui Papa Francesco ci ricorda l’urgenza di dover attuare un patto educativo globale. Il centenario della lettera sul metodo educativo cristiano-paterno, pertanto, è un’ottima occasione per inserirci attivamente, come orionini, in questo dibattito e compito».
«Un poeta una volta ha detto che le lettere - prosegue il Direttore generale - sono scritte perché “le mani che sono lontane, possano toccarsi nel toccare lo stesso pezzo di carta”. Ogni lettera, e questa non è un’eccezione, nasce nella lontananza (“Valga questa lettera a riparare in qualche modo, la mia forzata lontananza…”, scrive Don Orione). Ora, nella “lontananza” di cento anni, sono certo che ci sentiremo “toccati” dallo spirito illuminato ed entusiasta di Don Orione che, nell’imprimere parole appassionate sull’educazione come un “ministero sublime”, ci ha dato la missione di far sì che ogni Istituto di Educazione sia sempre “una grande opera di carità”.
È proprio vero quanto ha scritto il Fondatore: “La lontananza non mi divide da voi”, nemmeno quella di un secolo. Nel rileggere il testo del ‘22 abbiamo la certezza: “Io sono con voi sempre con tutto il mio spirito; io vivo tra mezzo a voi, e grande grazia di Dio è questa, che mi fa vivere e consentire insieme della comunione vostra del bene”».
«Tale unione con lo spirito di Don Orione - conclude P. Vieira -, mi fa ricordare che quest’opuscoletto non è riservato solo a chi lavora nelle scuole, ma è un valido strumento pastorale per ciascuno di noi che, nella catechesi o nella direzione spirituale, nelle omelie o nella carità ordinaria, siamo chiamati a “educare” e a “formare” le persone con lo stile che Lui ha trasmesso a noi suoi figli e figlie».
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