"Oggi ricorre la Festa delle Donne, non potendo essere presente all’incontro organizzato dall’UICI in Alessandria, ringrazio il presidente Walter Scarfia che ha dato la possibilità ai soci che non potranno partecipare nè in presenza e nè su zoom di scrivere un messaggio dando la propria testimonianza su che cosa significa essere donna e donna non vedente.
La donna è colei che ama, è la prima custode della vita, si dona gratuitamente e ha una particolare sensibilità alle necessità degli altri. Io credo che noi donne dovremmo essere grate perché abbiamo il dono della maternità, sembra una contraddizione quello che sto dicendo, proprio io che non mi sono sposata rinunciando così a formare una famiglia, ma tutto ciò, non mi toglie la facoltà di essere ugualmente madre grazie al voto di castità professato oltre agli altri tre consigli evangelici di povertà, obbedienza e carità; anche Papa Francesco incontrandoci, più volte, ci ha detto con forza di essere madri, sorelle e non zitelle.
Io sono grata al nostro padre fondatore San Luigi Orione che ha dato la possibilità a ragazze non vedenti di consacrarsi al Signore nella vita religiosa, lui è stato il primo ad aprire questa porta perché prima la Chiesa non permetteva, ma le non vedenti erano solo ospiti degli istituti guidati dalle suore. Don Orione è stato un grande promotore in questo perché ha voluto noi in prima persona al servizio di Dio e dei fratelli più poveri. Lui stesso diceva: ”è vero, non vedono, ma hanno un cuore per amare” infatti questa è la cosa più importante perché anche la privazione della vista non impedisce di usare il cuore, la mente e la volontà, esse sono inscindibili tra loro, se una manca, è come un carro senza una ruota che non può stare dritto.
Ho desiderato sottolineare l’aspetto della donna consacrata non vedente nella Chiesa portatrice del messaggio cristiano Ancora oggi, emerge una forte ignoranza nei nostri confronti, in questo, dovremmo avere il coraggio di tirare fuori le nostre capacità nell’autonomia e nella mobilità e permettere che il nostro limite dovuto alla privazione della vista superi ogni ostacolo.
La tecnologia e altri ausili tiflotecnici sono un grandissimo supporto per la nostra vita quotidiana e credo che dovremmo farne tesoro e dobbiamo togliere le barriere mentali del pietismo.
Capisco che non è sempre facile, ma è importante accettare la nostra condizione con serenità e non con rassegnazione, la fede e la speranza ci danno occhi nuovi per vedere oltre.
Auguro un buon incontro e un caloroso e affettuoso saluto a tutti e a ciascuno in particolare".
Suor Maria Grazia
Tortona, 8 marzo 2023