Dopo un breve saluto alla nuova Madre Generale, Madre M. Alicja Kędziora e alcune parole rivolte alla Madre uscente, Maria Mabel Spagnuolo, la sua riflessione si è articolata su tre temi principali che riflettono l’insegnamento di don Orione: “Essere unite a Gesù, vicine ai fratelli e attive nel servizio”.
L’unione con Cristo -ha detto Papa Francesco- è per i consacrati un valore fondamentale puntualizzato dal Concilio che li avvicina ai primi discepoli. Non si tratta di coltivare “intimismi fumosi e sterili” nella vita spirituale e apostolica, né di convertirsi in “efficienti quadri aziendali” nella gestione delle opere. Si tratta, invece di far proprio il modo di vivere di Gesù lasciando che sempre di più sia Lui ad agire in noi.
Nel suo intervento, a tratti, il Pontefice non ha fatto mancare esempi e precisazioni personali che hanno accentuato il clima disteso e affettuoso che ha sempre manifestato con le Piccole Suore Missionarie della Carità.
Sviluppando la sua riflessione sul servizio, Papa Francesco ha posto l’accento su quell’aspetto materno e tenero dell’essere consacrata. Come una madre è sempre vicino e non abbandona mai i propri figli, così anche l’operato delle suore deve riflettere sempre di più quest’attitudine femminile di vicinanza e sostegno, anche di fronte all’incomprensione degli altri.
“Voi vi definite per vocazione una congregazione ‘samaritana’ e chi più di una mamma è samaritana per i propri figli? Intuisce le loro ferite, si ferma, li cura e alla fine li lascia partire per la loro strada”.
Dopo i saluti personali, che il Pontefice ha riservato a tutti i presenti, tra cui i membri della Famiglia Carismatica e del Consiglio Generale dei Figli della Divina Provvidenza, il Santo Padre si è congedato accompagnato dal canto “Ubi caritas”, intonato spontaneamente dalle suore.
Dopo l’udienza, le Suore Capitolari sono rientrate alla Casa Generale per un pranzo gioioso organizzato dalla comunità, e nel primo pomeriggio sono ripartite per Montebello per la fase conclusiva del Capitolo.