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Venerdì, 15 Maggio 2015 19:39

Messaggio per la festa di san Luigi Orione 2015

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15 maggio 2015

Carissime sorelle,

Non posso lasciar passare la Festa di San Luigi Orione, di questo anno 2015, senza rivolgervi una parola, un saluto, un incoraggiamento… Siamo vicine alla celebrazione del nostro Centenario, ed è già questo un motivo di gioia particolare che ci spinge, oggi, 16 maggio, a ringraziare e lodare il Signore per il dono ineffabile che ha dato alla Chiesa, nella persona del nostro Santo Fondatore, per la grazia che è stata la sua vita, la sua opera, ma soprattutto la sua santità.

Sono appena rientrata a Roma, dopo una settimana condivisa con le sorelle della Comunità di Ribeira Grande, nell’Isola di Santo Antão a Capo Verde. Dopo un faticoso e provato viaggio, sono arrivata a Capo Verde e sono stata accolta dalle lacrime di gioia della comunità. Una piccola comunità di tre sorelle, che mi hanno fatto toccare con mano come lo spirito, il carisma e la santità di Don Orione, siano vivi e attuali.

La parola e il sentimento che ha caratterizzato questo mio viaggio a Capo Verde non può essere altra che la “gioia”. Quella gioia che si confonde con la lode, con il ringraziamento, con la speranza che vengono dal Signore, dalla Sua presenza e dal Suo amore operante e operativo.

Durante il mio soggiorno nella missione capoverdiana è stato inaugurato il “Centro Don Orione” che offrirà un servizio di promozione e di pastorale a bambini e giovani, e ho partecipato, inoltre, alla grande festa del nostro Centenario di fondazione, con la Messa solenne nella Parrocchia, celebrata dal Vescovo di Mindelo Mons. Ildo Fortes, alla presenza di tantissimi fedeli, entusiasti e affettuosi, riconoscenti a Dio per la presenza delle “Irmãs orionitas” in quella bella e accogliente terra[1].

È stato edificante e confortante trovare una comunità che testimonia, in modo sereno e generoso, lo spirito della nostra Congregazione. Ho gioito contemplando il senso di appartenenza, lo spirito filiale, l’entusiasmo apostolico, la collaborazione e l’unità di queste consorelle che, nella loro piccolezza, riescono a coinvolgere bambini, giovani e adulti e far presente e vivo, con tanto amore, Don Orione in mezzo al popolo.

La loro gioia è contagiosa ed entusiasmante! Sono tornata, congedata anche dalle loro lacrime, ma piena di speranza, di fede, di fiducia nel Signore e con la certezza, ancora più forte, della forza e fecondità del nostro carisma di PSMC. Sono tornata sentendo nel cuore la gioia del “è possibile!”

La Festa del nostro amato Fondatore San Luigi Orione, ci invita a rinnovare questa speranza e questa certezza: “è possibile!”. Sì, sorelle carissime, è possibile oggi vivere in pienezza, in felicità ed entusiasmo la nostra vocazione orionina; è possibile oggi rendere presente e vivo Don Orione, la sua santità di vita, la sua intraprendenza apostolica, la sua passione per Dio e per l’umanità! È possibile! Ma, certamente, è possibile solo “con noi”, con il nostro “sì” rinnovato, con la nostra donazione e dedizione rinnovate! La santità di Don Orione, che oggi ricordiamo nella sua festa, “è possibile” purché sia viva in noi, attraverso di noi e per noi. Questa è la nostra gioia!

Papa Francesco, ci sta invitando costantemente a testimoniare la nostra vocazione cristiana e consacrata, essendo presenza gioiosa in mezzo ai fratelli e alle sorelle di oggi.

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”[2]. Sono le prime parole dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.

La “gioia” è, quindi, la nostra nota distintiva… non può esistere una “orionina” triste: altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi! La gioia di Gesù, della sua carità e misericordia, della sua salvezza è distintiva della nostra identità come figlie di San Luigi Orione. Questa “gioia”, è già, in se stessa, uno strumento di evangelizzazione; il “sorriso”, che è espressione della gioia e della serenità del cuore, è un mezzo efficace per testimoniare la fede. Il Papa ha parlato della “rivoluzione della tenerezza”, voglio aggiungere che c’è una “rivoluzione della gioia”, la “rivoluzione del sorriso”.

Noi, PSMC, celebrando la Festa di San Luigi Orione in questo anno del Centenario, vogliamo essere portatrici di quella gioia, che spesso manca nel nostro mondo, gioia che, talvolta, si scambia con il frastuono del mondo, del banale divertimento o della sola e vuota “risata”, o con il fugace benessere del possesso, del successo e del piacere… Noi siamo testimoni della gioia vera e perenne, che Gesù promette a chi rimarrà con Lui: “il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia” (Gv 16,22-23). Sicuramente riecheggiano già nel nostro cuore le parole di Don Orione: “La perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di sé a Dio e agli uomini, a tutti gli uomini, ai più miseri come ai più fisicamente moralmente deformi, ai lontani, ai più colpevoli, ai più avversi”[3].

Don Orione è stato maestro e testimone di questa gioia, della gioia del Vangelo e l’ha trasmessa e richiesta sempre ai suoi religiosi e religiose, ai giovani e ai laici, possiamo dire, fino al suo ultimo respiro; gioia anche nelle difficoltà, nelle contraddizioni, nelle sofferenze, gioia invincibile, perché Gesù ha vinto ogni tristezza e ogni male. La santità alla quale oggi siamo di nuovo invitate ad incarnare, è rivestita di “gioia”, perché è rivestita di “Gesù”. Questo è il segreto di una comunità, come quella che ho trovato a Capo Verde, che vuole e decide di vivere sui passi di Gesù, sui passi di Don Orione!

Voglio concludere questo mio augurio con le parole di Don Orione, che sono oggi uno stimolo per noi, e che ci arrivano in modo più forte in questo anno dedicato alla Vita consacrata:

Abbiamo da fare con i giovani e col popolo, - come li tireremo a Dio, se non siamo un po' allegri? Allegri in Domino, s'intende! Abbiamo dei chierici, del personale, dei sacerdoti, degli eremiti, - se saremo taciturni, pensierosi sempre, diventeremo loro pesanti, non faremo amare la Casa, la Congregazione: noi non siamo trappisti: noi siamo i gaudenti della Carità: noi siamo i santi dell'allegria. Guai se avremo sempre un fare e una faccia da quaresima! No, no, voglio star allegro e ballare in Domino anche in quaresima! Se saremo tristi, come faremo la felicità di chi sta con noi? Noi dobbiamo irradiare la gioia, la letizia di Dio, la felicità di Dio: far sentire che servire e amare Dio è vita, è calore, è ardore, è vivere sempre allegramente, - e che solo i servi di Dio sentono la pace gioiosa e il bene e la gioia santa della vita. Niente cappa di piombo, né su di noi né su chi sta con noi! Cantate! Suonate! Letiziatevi in Domino!: riempite la Casa di soave festosità. Servite Domino in laetitia! «Scrupoli e Malinconia via da Casa mia», diceva S. Filippo. Io voglio ballare, cantare, suonare anche da morto”[4].

Carissime sorelle! Buona festa del nostro caro Fondatore San Luigi Orione e buona preparazione alla celebrazione del Centenario che, ormai, è alle porte! Vi abbraccio nel Signore. Ave Maria e avanti! Sempre con allegria!

sr M. Mabel Spagnuolo

Roma, casa generale, 16 maggio 2015


[1] Potete trovare più informazione su questo evento e alcune foto nel nostro sito: www.suoredonorione.org.

[2] Papa Francesco, Evangelii gaiudium, n. 1.

[3] Don Orione, Scritti 63,227.

Letto 1954 volte Ultima modifica il Martedì, 19 Maggio 2015 06:33