Carissime Sorelle!
Con sentimenti di profonda riconoscenza voglio farvi oggi un augurio nella Festa del nostro Padre San Luigi Orione!
Ricordare la santità del nostro Fondatore è sempre un richiamo, un rinnovare la vocazione alla santità ricevuta nel Battesimo e radicalizzata nella Consacrazione religiosa, seguendo i passi di Don Orione.
Questo anno con un dono di Papa Francesco che rende questa Festa ancora più illuminata: l’Esortazione Apostolica “Gaudete et Exsultate”, sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo.
Ho iniziato la lettura e la riflessione di questo bellissimo Documento, accanto al letto di Madre M. Elisa, e ho avuto la grazia di meditare le parole del Papa, contemplando con stupore come lei, le rendeva vive e le incarnava, in forma serena e luminosa, negli ultimi giorni della sua vita, con la stessa coerenza e disponibilità con qui aveva vissuto lungo tutta la sua vita. Posso dire che queste settimane vicina a Madre Elisa, sono state per me una vera “scuola” di virtù e di santità!
Ho sentito Don Orione ripeterci: “…potremo fare un grandissimo bene; ma ho bisogno di figli santi! Ecco, o miei Cari, il tempo di mostrare il vostro vero amore di Dio: la vostra divozione vera alla Madonna SS.: il vostro affetto sincero, tenero e da veri figli alla nostra amata Congregazione che è, dopo la S. Chiesa di Roma, la vera nostra madre morale! Ecco il modo come solo potrete mostrarmi il vostro affetto e seguirmi per la via che la Divina Provvidenza ha aperto davanti ai nostri passi! Ho bisogno di santi figliuoli! E, a farci santi, ci aiuterà la Madonna, se La pregheremo e saremo umili!”1.
E Madre Elisa, da vera figlia di Don Orione, ha fatto toccare con mano a tutti coloro che in quei giorni l’hanno avvicinata con amore, cosa significa impegnarsi con tutto l’essere in questo cammino di santità, fino alle ultime conseguenze; desiderare, ormai con le forze fisiche devastate, di essere “tutta di Dio… di non togliere a Dio nulla di ciò che era per sempre Suo… di compiere solo la Sua Volontà, come Lui vuole, quando Lui vuole…”, citando sue stesse parole.
Non esiste altro cammino per dire sinceramente a Dio che lo amiamo, se non quello di vivere una vita santa!
Non esiste altra via per vivere fedelmente l’impegno della nostra consacrazione, se non quella della santità della vita e dell’azione!
Non esiste altro modo di essere felici nella Vita religiosa, se non cercando in tutto di trasmettere con le parole, con i gesti, con i sentimenti, la santità e l’amore di Dio in noi!
Tutto il resto è fumo! Tutto il resto è nulla! Tutto il resto è sterile se viene meno in noi l’amore e il desiderio della santità, che non è altro che vivere nella permanente presenza di Dio, nella certezza di essere amate infinitamente, nella tensione costante, umile e gioiosa, verso quel “di più” che ci distingue e che relativizza i difetti, i limiti e le mancanze della nostra condizione umana. Se viene meno in noi il desiderio della santità tutto comincia a pesare, a disgustare, a perdere fascino… e la vita diventa triste!
È bello ricordare oggi la santità del nostro Fondatore San Luigi Orione, ma è pure bello ricordare la sua santità nei suoi figli e nelle sue figlie, in coloro che oggi sono per noi i santi “della porta accanto”2.
Siamo così “invitati a riconoscere che siamo circondati da una moltitudine di testimoni che ci spronano a non fermarci lungo la strada, ci stimolano a continuare a camminare verso la meta. E tra di loro può esserci la nostra stessa madre, una nonna o altre persone vicine”3… una consorella, un confratello, un laico, un assistito o un volontario… “Forse la loro vita non è stata sempre perfetta, però anche in mezzo a imperfezioni e cadute, hanno continuato ad andare avanti e sono piaciute al Signore”4.
Don Orione dice oggi ad ognuna di noi: “ho bisogno di figlie sante!”, ma dalla santità vera, perseverante, tenace, contagiosa, eroica e feriale… una santità che è “far emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in noi”5. Don Orione ci è padre e modello di questa santità che è, infine, vivere nella quotidianità alla scuola di Gesù, essendo anche noi “segno di contradizione” e incarnando lo spirito delle Beatitudini, come ci indica il Papa:
Essere poveri nel cuore, questo è santità6.
Reagire con umile mitezza, questo è santità7.
Saper piangere con gli altri, questo è santità8.
Cercare la giustizia con fame e sete, questo è santità9.
Guardare e agire con misericordia, questo è santità10.
Mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l’amore, questo è santità11.
Seminare pace intorno a noi, questo è santità12.
Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi,
questo è santità13.
Tutto questo è santità!
Il nostro amato Padre San Luigi Orione, ci sia guida e maestro in questo cammino verso la santità, e i “santi” e le “sante” di famiglia, quelli della “porta accanto” di ieri e di oggi, ci aiutino ad aprire i nostri cuori alla speranza e alla responsabilità perché il Regno di Dio sia già presente attraverso la santità della nostra vita.
Auguri! Buona festa e: Ave Maria e avanti!
Vi abbraccio con grande affetto nel Signore, sempre unite nella preghiera reciproca.
Sr. M. Mabel Spagnuolo
Superiora generale
Roma, Casa generale, 16 maggio 2018.
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1 Scritti 2,77; lettera a Don Cremaschi, da Roma, il 3 marzo 1914.
2 Papa Francesco, Esortazione Apostolica “Gaudete et Exsultate”, n. 7.
3 Gaudete et Exsultate, n. 3.
4 Ibid. n. 3.
5 Ibid. n. 11.
6 Ibid. n. 70.
7 Ibid. n. 74.
8 Ibid. n. 76.
9 Ibid. n. 79.
10 Ibid. n. 82.
11 Ibid. n. 86.
12 Ibid. n. 89.
13 Ibid. n. 94.
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