Venerdì, 01 Marzo 2013 10:03

Un “pezzetto” al mese per “Instaurare omnia in Christo” - MARZO 2013

 

Approfondendo la Decisione sullo Stile di Vita Atti dell'XI CG


Essere discepole capaci di docibilitas in ogni età, stagione, ambiente e contesto umano,

in un processo continuo per lasciarsi istruire da qualsiasi frammento

di verità e bellezza che trova intorno a sé (cfr. RdC15, pag. 66)


(Dimensione profetica: n° 3 – pag. 45)


Questa caratteristica dello stile di vita, ci introduce subito nell’approfondimento del concetto di “docibilitas”, tanto utilizzato ultimamente negli ambienti e negli incontri formativi, è pure, presente nel nostro Piano generale di formazione. Non si tratta di una mera innovazione o rinnovamento del “linguaggio” ma di una vera trasformazione delle dinamiche e dei metodi di formazione

Allora non possiamo riflettere su questo punto senza dire una parole sulla Formazione, e in particolare la Formazione permanente. In nessun ambito della vita umana, si può oggi pensare di avere buoni e positivi risultati implementando una Formazione contenutistica, comportamentale, quantitativa e ripetitiva.Dobbiamo a questo punto anche riconoscere che non poche persone nella Vita consacrata oggi manifestanole conseguenze di una formazione che ha tenuto poco conto del “singolo”, formando unilateralmente le persone e, in certi casi, generando spiritualismi, dualismi e un infantilismo religioso incapace oggi di aprirsi a nuove forme, nuovi orizzonti, nuove proposte, nuovi stili. Questo non intende assolutamente fare dei giudizi morali sulla santità o bontà delle persone, ma si tratta solo di una costatazione storica e realistica.

P. Cencini, ha sviluppato molto bene e con grande chiarezza nei suoi vari libri, l’urgente esigenza di trasformazione che il nuovo umanesimo ha posto ai metodi formativi e all’accompagnamento dei processi delle diverse tappe della Vita consacrata.

L’essere e sentirci “discepole” ci inserisce subito nel dinamismo permanente della sequela attiva di Gesù, che non ha sosta, né termine, né “lauree”, mentre duri la nostra esistenza. Perciò il saperci, sentirci ed essere “discepole” significa vivere in permanente processo formativo sui passi di Gesù e di Don Orione, fino alla morte. In questo modo la Professione perpetua dei voti non significa assolutamente un “arrivo”, ma appenal’inizio di una “nuova tappa” di maggiore impegno, di maggiore consapevolezza e di maggiore cura della vocazione ricevuta e della necessità di maturare un amore sempre più adulto, libero e profondo verso Dio e verso i fratelli e le sorelle, “capaci di docibilitas".

Allora, la “persona docibilis è l’individuo che ha «imparato a imparare», e che dunque proprio per questo continuerà la propria formazione ogni giorno della sua esistenza, in qualsiasi ambiente e fino all’ultimo giorno della vita e con qualsiasi persona. Si tratta di una disponibilità attenta e intelligente, motivata e intraprendente, tipica di chi non riduce la propria FP ad alcuni momenti istituzionali o al semplice aggiornamento, né a quel che altri programmano per lui, ma di chi si sente e si rende primo responsabile di essa e ha scoperto che ogni situazione (anche i fallimenti), ogni stagione esistenziale (anche la mezza e tarda età), ogni persona (non solo i santi) può esser strumento, momento e mediazione di crescita”. (1)

Verifichiamo la propria “capacità di docibilitas”, confrontiamoci e scopriamo se si nascondono in noi i segni di passività, di non coinvolgimento, di orgoglio, di credere che “ormai” abbiamo già imparato tutto… 

Domandiamoci se siamo veramente “persone docibilis”, se stiamo sul cammino del discepolato, nell’umiltà di lasciarci “istruire da qualsiasi frammento di verità e bellezza che trova intorno a sé”, non importa da dove o da chi venga: da una consorella o da un laico, da un giovane o da un’anziano…

Scopriamo con quale movimento interiore (ed esteriore) accogliamo la parola dell’altro, un suggerimento o osservazione, un cambio inaspettato nei nostri piani, una contrarietà o una frustrazione?La serenità, la disponibilità, il ringraziamento sono indicatori inconfondibili di una “persona docibilis” e “discepola”. E tu, dove ti trovi?

 


(1) A. Cencini, Formazione permanente e modello dell’integrazione, Rivista Tredimensioni 2(2005) 276-286.

 

 

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