9 gennaio 2013
Le suore della Costa d’Avorio hanno celebrato il 30 dicembre l’apertura del cammino di preparazione al Centenario di fondazione delle PSMC. Ogni comunità ha celebrato nella propria cappella, ma la cerimonia di apertura, che è iniziata con l’Adorazione Eucaristica, ha seguito un programma fatto di canti, letture e preghiere stabilito insieme da tutte le comunità nella riunione che si è svolta il 27 dicembre.
Nel corso della cerimonia sono stati letti alcuni pensieri di Don Orione e gli articoli 1, 2 e 3 delle Costituzioni. Ha fatto seguito la processione della candela, deposta davanti all’altare, simbolo della luce del carisma che risplende nella Chiesa “perché vedano le opere buone e glorifichino il Padre che è nei cieli”; del fuoco della missione e della luce che illuminerà il percorso dei tre anni in preparazione al Centenario di fondazione, come segno vivo nella Chiesa di un nuovo slancio nel futuro, camminando, come diceva san Luigi Orione “con due piedi: umiltà e carità”!
La preghiera del Magnificat, come ringraziamento al Signore per la congregazione, ha chiuso infine le varie celebrazioni.
UNA GIORNATA CON LE SUORE SACRAMENTINE...
Provengo da una famiglia che mi ha educata alla fede cristiana e a vivere i valori umani. All'età di circa 7 anni mi hanno inserita in parrocchia a frequentare il catechismo e il gruppo Scout.
Dopo la terza media sono andata a Trieste, all'Istituto dei ciechi Ritimeyer, per il corso di centralinista; dopo circa un anno e mezzo ho iniziato a lavorare.
Nel 1987 sono entrata a far parte del Cammino Neocatecumenale; lì ho approfondito la conoscenza della Parola di Dio, i Sacramenti e la vita cristiana. Ho partecipato anche a diversi pellegrinaggi in occasione delle giornate mondiali della gioventù: 1989 in Spagna; 1991 in Polonia; 1993 in America; 1995 a Loreto.
In questi anni, ho avuto dei momenti di buio perché il sacerdote che mi seguiva mi aveva indicato due monasteri di clausura, ma loro non mi hanno accolta per i problemi della vista; pensavano che io scegliessi questa strada per scappare dalle difficoltà del mondo.
La Provvidenza di Dio mi è venuta incontro perché, sempre tramite questo sacerdote, ho ricevuto un dépliant di tutta l'Opera della Divina Provvidenza di Don Orione, così mi sono messa in contatto con Suor Maria Luigia delle Suore Sacramentine non vedenti.
Il 22 agosto del 1996 sono entrata in Postulandato, il 15 agosto del 1997 in Noviziato e il 15 agosto del 1999 ho avuto la gioia di professare i Voti di castità, di povertà, di obbedienza e di carità.
Per la professione religiosa ho avuto l'opportunità di cambiare il nome: ho scelto Suor Maria Grazia, perché un sacerdote del Seminario di Tortona ha portato per le case la madonna Pellegrina di Fatima per pregare per le vocazioni; il 1° giugno del 1995 l'ha portata dalle Suore Sacramentine; durante il Santo Rosario, le suore hanno chiesto alla Madonna tre vocazioni e alla sera stessa ho telefonato io per la prima volta. Questa coincidenza è stata sia per me che per le suore una grazia mandata dalla Madonna.
Della Divina Provvidenza invece, perché il 20 novembre la nostra Congregazione festeggia la Madonna della Divina Provvidenza ed è il giorno che sono nata. Questo mi aiuterà a far crescere in me la devozione a Maria e a confidare in Lei in ogni mom ??† ?A ento della mia vita.
Nel rispondere alla chiamata del Signore, mi ha dato tanta forza questa parola di Gesù agli apostoli: "Chi avrà lasciato famiglia, fratelli, sorelle, casa, campi per il regno dei cieli, riceverà cento volte tanto e la vita eterna". Così ho lasciato la mia famiglia, gli amici, il lavoro e mi sono consacrata al Signore.
Sr. Maria Grazia della Divina Provvidenza
27 anni, originaria di Pordenone, ipovedente
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
“Salmo 118”, [105]
Sono Suor M. Rosa dello Spirito Santo, nata a Maddaloni, un grosso centro agricolo della Provincia di Caserta.
Attraverso il mio breve percorso vocazionale, voglio raccontare, come la Luce del Signore ha raggiunto e illuminato la mia vita, compiendo opere, per me meravigliose, di cui desidero parlare, per parteciparea tutti i lettori la mia gioia di vivere e la graduale riscoperta di una nuova dimensione esistenziale. Nello stesso tempo, spero che la mia esperienza possa essere di conforto e di sostegno a chi eventualmente pensa di fare una scelta simile e non trova la forzaed il coraggio necessario, per compiere il salto di qualità, che presuppone il bisogno di vivere per gli altri.
Chiedo scusa, perciò, se debbo accennare alla mia vita adolescenziale, non facile sul piano familiare e personale. A 19 anni, ho cominciato ad avvertire, prima confusamente, poi chiaramente, il desiderio di consacrarmi totalmente al Signore. Non potendo essere accolta da nessun Istituto Religioso a causa della mancanza della vista, iniziarono le prime difficoltà e nacquero i primi interrogativi, ai quali non riuscivo a dare risposte convincenti. Mi dibattevo, perciò, fra dubbi, incertezze e paure, di cui non sapevo liberarmi.
Senza propormelo deliberatamente, mi rifugiavo sempre più nella preghiera, che divenne il mio conforto e la mia unica e insostituibile ancora di salvezza. Con l’aiuto del Signore e del nostro Santo Fondatore, di cui allora ignoravo persino il nome, cominciai ad individuare il giusto percorso da seguire con perseveranza. Sostenuta dalla mia crescente fede nella Divina Provvidenza e, spinta dal mio desiderio, che giorno per giorno assumeva contorni sempre più precisi e consapevoli, decisi di scrivere a “Il Gennariello”, un periodico per l’infanzia, che mirava ad informare i ragazzi non vedenti e a favorirne la corrispondenza. Anche se la mia lettera fu puntualmente pubblicata, rimasi delusa, perché da certe risposte si intuiva che io cercavo rifugio in una Comunità di suore, non per una consapevole scelta di vita, ma per la paura di affrontare la responsabilità e i rischi di un eventuale matrimonio. Con una seconda lettera chiarii subito le motivazioni e le finalità della mia tanto desiderata scelta religiosa.
Nel frattempo, frequentavo la Parrocchia e “il cammino di Rinnovamento” e, benché avessi positivamente concluso un corso per centralinista, che mi avrebbe facilmente consentito di inserirmi nel mondo del lavoro, non mi sentivo soddisfatta e realizzata. In me cresceva, invece, un’inconscia inquietudine, un senso di insicurezza e diventavo sempre più triste, suscitando nei miei amici e familiari stupore ed incomprensione. Intanto, mi pervenne una lunga e inattesa lettera, scritta da una mia futura Consorella, la quale, informata della mia vocazione e, quindi, della ricerca di un posto, dove poterla realizzare, prese a cuore il mio caso e mi diede delle preziose indicazioni.
Quando ebbi questa lettera tra le mani, ricevetti una grande gioia, perché comprendevo che il Signore mi guidava con la sua mano provvidente e illuminava il mio cammino, aprendomi nuovi e più ampi orizzonti.
Ben presto, però, si presentò una seconda difficoltà, perché Avrei dovuto comunicare la mia scelta ai miei genitori, ma, non riuscendo a trovare il modo e il coraggio di farlo, rinviavo stupidamente il problema. Quando finalmente lo feci, fu un rifiuto, perché non compresero le motivazioni della mia scelta. Tutti i miei tentativi, per convincerli, furono naturalmente inutili e durarono sette anni, durante i quali temetti di esaurirmi e perdere del tutto la mia capacità di resistere ed insistere. Consideravo la mia difficile situazione, come una prova, di fronte alla quale mi poneva il Signore, per valutare la fermezza del mio proponimento. Un giorno, finalmente, trovai il coraggio e feci ciò, che non bisognerebbe fare mai, decidendo di scappare da casa.
Anche in questo, il Signore mi aiutò e fu grande la sua Misericordia.
Io facevo questa preghiera:
“Signore, se alcuni di quelli, che si amano, scappano, per vivere insieme, perché io, che amo te, non posso fare la stessa,cosa”?
Il buon Dio, Padre, misericordioso e previdente, mi esaudì e dopo sette anni di lotte incessanti, il 13 Maggio del 1996, potei andare via da casa, senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Così, entrai nella mia famiglia religiosa, nella quale mi sentii accolta e seguita dalle consorelle con spirito autenticamente cristiano e fraterno. Mi colpivano e gratificavano il senso di pace ed il clima di serena collaborazione, che regnavano nella comunità. Giorno per giorno, apprezzai soprattutto l’amorevole pazienza, con la quale venivo ascoltata da tutte. Nello stesso tempo, imparai a conoscere e ad amare Don Orione, al quale ciascuna di noi deve riconoscenza, per aver offerto con ammirevole lungimiranza anche a donne non vedenti l’opportunità della scelta Religiosa, che oggi sembra del tutto normale. Senza la benemerita istituzione del ramo delle suore adoratrici non vedenti, nata in tempi molto difficili, ciascuna di noi si troverebbe in una situazione ben diversa e probabilmente sarebbe di peso per qualcuno. Così, nel migliore dei modi, incominciai il cammino, per comprendere se questa era veramente la mia strada. Volevo capire, senz’ombra di dubbio, se si trattava di un’autentica scelta di vita e non soltanto fervore superficiale e passeggero, gioia effimera e inconscio desiderio di distinguermi da altre.
Infatti con le varie tappe di formazione, ho compreso che il Signore mi chiamava a servirlo per il bene di altri ed io mi sentivo pronta a seguirlo su questa strada. Nel 2004, anno della Canonizzazione del nostro Padre Fondatore, il 24 Ottobre giornata missionaria mondiale, sostenuta dalle consorelle e personalmente convinta,ho emesso i voti definitivi nel Santuario della Madonna della Guardia. Alla suggestiva cerimonia era presente anche la mia famiglia, la quale intanto aveva compreso che la mia decisione non era un capriccio e una fuga dal mondo, ma una vera scelta di vita.
Ancora oggi, ringrazio il Signore anche per tutte le sofferenze, permesse, che, se in certi momenti mi sono sembrate eccessive, mi hanno aiutata a crescere umanamente e spiritualmente, fortificandomi nella vocazione ed aprendomi maggiormente alle esigenze e alle difficoltà degli altri. Anche per questo, oggi posso meglio comprendere chi viene a trovarsi in una situazione simile alla mia.
Posso, inoltre, affermare di sentirmi veramente felice e realizzata, poiché considero Cristo come centro della mia vita e desidero dedicare a Lui tutte le energie psicofisiche, di cui sono capace.
Oggi, sono una persona serena, perché accetto me stessa e so valorizzare anche la mancanza di vista, offrendola per tanti fratelli e sorelle, che nel cuore non hanno ancora la Luce del Signore.
Con la mia scelta di vita comunitaria, spero di corrispondere al progetto d’amore, che Dio ha su di ognuna di noi e di contribuire attivamente alla crescita della nostra famiglia, imparando a sostenere nella fede i fratelli dubbiosi e ad alleviare il peso delle loro sofferenze. Mi auguro di non venire mai meno alla promessa, fatta al Signore e a San Luigi Orione e di non deludere le aspettative delle superiore e delle consorelle, che ripongono in me la massima fiducia. Con la preghiera quotidiana, elevata individualmente e in gruppo, intendo magnificare la bontà e la maestosità del Signore, ringraziare di quanto abbiamo, anche senza saperlo e chiedere ciò, di cui noi e i nostri fratelli manchiamo e di cui abbiamo bisogno. Come San Lluigi Orione, desidero invocare per noi e per gli altri anche la forza di sopportare il peso ed il disagio della malattia, della miseria, della privazione, delle ingiustizie subite e delle proprie debolezze, per portare con serenità la propria croce, senza lamentarsi e piangersi addosso.
Chi vive interiormente e desidera testimoniare il messaggio evangelico, deve cercare di essere di esempio per gli altri e seguire le orme di Gesù, sorgente di luce e fonte di incommensurabile bontà.
In conclusione, mi piace ricordare quanto diceva Madre M. Tarcisia dell’Incarnazione, nostra prima Superiora non vedente, voluta dal nostro fondatore:
“L’Adoratrice dal suo inginocchiatoio può raggiungere tutti i punti della terra”.
Ecco, la quotidianità nascosta e feconda dell’Adorazione, la Carità della Preghiera che non ha confine, la potenzialità ed efficacia Apostolica, l’Universalità della Missionarietà,; è questa la mia vita: “una donazione totale e un’offerta d’amore, per essere nel cuore della Chiesa testimonianza della bontà di Dio e lampada che brilla per il bene di tutta l’umanità.
Anch’io come Maria voglio innalzare il mio Magnificat al Signore esclamando:
“l’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore,
grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il Suo nome”.
Suor M. Rosa dello Spirito Santo
Tema: "Instaurare omnia in Christo"
02 maggio - 04 giugno 2011
Roma
L'XI Capitolo Generale si è tenuto a Roma presso la Casa Generalizia delle PSMC.
Al Capitolo Generale hanno preso parte:
• Provincia “Mater Dei” (Italia)
• Provincia “N. S. di Czestochowa” (Polonia)
• Provincia “N. S. de Lujan” (Argentina)
• Provincia “N. S. Aparecida” (Brasile)
• Provincia “N. S. del Carmen” (Cile)
• Delegazione “Maria Regina della Pace” (Madagascar)
II nuovo Consiglio Generale eletto è composto da:
Atti dell'XI Capitolo Generale
Tema: “Verso un volto nuovo della spiritualità-carità-comunione nella Chiesa e nel mondo, in ascolto dei gemiti dei popoli”
11 aprile - 10 maggio 2005
Roma
Il X Capitolo Generale si è tenuto a Roma presso la Casa Generalizia delle PSMC.
Al Capitolo Generale hanno preso parte:
• Provincia “Mater Dei” (Italia)
• Provincia “N.S. di Czestochowa” (Polonia)
• Provincia “N.S. de las Flores” (Argentina)
• Provincia “N.S. Aparecida” (Brasile)
• Provincia “N.S. del Carmen” (Cile)
• Delegazione “Maria Regina della Pace” (Madagascar)
II nuovo Consiglio Generale eletto è composto da:
Tema: “Radicate in Cristo, verso una nuova unità di vita, per un Istituto più missionario”
19 aprile - 15 maggio 1999
Roma
Il IX Capitolo Generale si è tenuto a Roma presso la Casa Generalizia delle PSMC.
Al Capitolo Generale presero parte:
• Provincia “Mater Dei” (Italia)
• Provincia “N.S. di Czestochowa” (Polonia)
• Provincia “N.S. de las Flores” (Argentina)
• Provincia “N.S. Aparecida” (Brasile)
• Provincia “N.S. del Carmen” (Cile)
II nuovo Consiglio Generale eletto era composto da:
Tema: “Fedeltà carismatica e nuova evangelizzazione - Essere presenza significativa nella Chiesa e nel mondo”
16 aprile - 25 maggio 1993
Roma
L’VII Capitolo Generale si tenne a Roma presso Ia Casa Generalizia.
Al Capitolo Generale presero parte:
Le tematiche trattate nel corso del Capitolo furono:
II nuovo Consiglio Generale eletto era composto da:
26 aprile - 31 maggio 1987
Roma
Il VII Capitolo Generale si tenne presso la casa delle Suore "N.S. della Misericordia" a Roma.
I lavori capitolari si svolsero utilizzando la metodologia “Vedere - Giudicare – Agire”.
Al Capitolo Generale presero parte:
Le tematiche trattate nel corso del Capitolo furono:
Alla presenza di Monsignor Salvatore Paesano, venne eletta Superiora Generale Madre Maria Elisa Armendariz, mentre il Consiglio Generale risultò composto da:
3 maggio - 20 giugno 1981
Ariccia (Roma)
Il VI Capitolo generale avrebbe dovuto tenersi presso la Casa dei Padri Gesuiti a Galloro Ariccia (Roma), ma a causa delle continue scosse di terremoto che non permettevano un lavoro sereno, si decise di trasferirne la sede a Roma presso l’Istituto dei Padri del Preziosissimo Sangue.
Al Capitolo Generale presero parte:
L’elezione del nuovo Consiglio Generale fu presieduta da S.E. Monsignor Glovanni Canestri, Vicegerente della Diocesi di Roma, e Assistente alla elezione fu Monsignor Paisano delegato della Diocesi di Roma.
Il 25 maggio 1981 fu eletta Suor Maria Elisa Armendariz Superiora Generale, mentre il Consiglio Generale risultò composto da: