I 7 giovani hanno ricevuto l’invito a vivere un’esperienza al di fuori dell’ordinario: prendersi cura dei “piccoli”, affetti da diverse patologie e disabilità con la stessa passione e il cuore di San Luigi Orione.
Sull’esempio del “si” di Maria Santissima, hanno accolto con fiducia e spirito di affidamento la proposta a mettersi in gioco.
Inizialmente il primo impatto è stato duro per tutti, come testimoniato da Giacomo:”Vedere la sofferenza di questi bambini ci ha ferito nell’animo e nella fede in Dio”.
Le principali difficoltà vissute nella relazione con i bimbi sono stati il timore di toccarli, l’incapacità di avvicinarsi a loro nei loro lettini o nelle carrozzine e vedere molti di loro dipendenti da molti dispositivi medici.
Queste paure gradualmente si sono diradate e come afferma Lisa: ”Siamo convinti che anche se le loro situazioni sono inguaribili possono essere tanto migliorate dal prendersi cura di loro a 360 gradi. Aver cura dell’altro è un dono e un compito che apre i nostri occhi alla fede, allo stupore di fronte alla preziosità della vita e alla responsabilità”.
Così abbiamo imparato al Piccolo Cottolengo ad aver cura di ogni piccola cosa, a valorizzare ogni piccolo successo, di ogni piccolo gesto, un sorriso, una carezza, uno sguardo … per entrare in una relazione unica e personale con i bambini che si è stampata nel cuore e nella mente.
Grazie alla Parola del Signore meditata ogni mattina prima di iniziare il servizio “l’invisibile si è fatto visibile”. Abbiamo compreso che, come sostiene Marilena, questa esperienza di amore ci rivela Cristo che s’incarna nei “piccoli”, nei semplici, senza maschere, per condurci ad amarLo e a fare esperienza profonda di Lui.
Il filo conduttore del campo attraverso i cinque sensi ci ha condotti a fare un’esperienza profonda del mistero dell’incarnazione portandoci ad amare e servire Gesù presente nei “piccoli”. Guardare, toccare, ascoltare, sentire, gustare sono le sottolineature e le sfumature che hanno permesso a ciascuno di noi di entrare in una relazione con i bimbi alternativa, unica e speciale.
Terminata l’esperienza del campo si ritorna a casa, nella propria quotidianità con la gioia e il desiderio di portare a tutti una bella notizia che sa di Vangelo e di una grande carica di umanità. Creare legami, addomesticare, perdere tempo per la propria rosa, come nel Piccolo Principe, avere delicatezza e attenzione per tutti ci hanno insegnato le “piccole perle” del Cottolengo.
A tutti sr. Chiara rivolge l’invito a ”togliere i sandali” di fronte all’unicità e grandezza di ogni persona e a scommettere su Dio che mai delude! C’è una bellezza da scoprire e da amare e che va oltre ogni apparenza e che apre al dono e alla gratuità. Aver cura di sé e degli altri con Gesù nel cuore apre orizzonti inaspettati e desiderio di puntare sempre in alto per “imparare a volare con i piedi!”
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