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Lunedì, 26 Gennaio 2015 11:58

Kenya: Sr. M. Amabilis ci racconta i primi mesi della sua missione

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26 gennaio

Dal kenya la testimonianza di Sr. M. Amabilis Gliniecka sui primi mesi della sua missione in terra africana. 

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"Sono arrivata da Roma in Kenya non molto tempo fa, il 3 dicembre dello scorso anno.

Durante le prime due settimane ho ricevuto, in ognuna delle nostre 4 comunità, i saluti delle mie consorelle e una calorosa accoglienza fatta di canti, danze, preghiere e benedizioni. Ho ricevuto la stoffa tradizionale indossata da tutte le donne keniote e sono stata salutata anche con la torta, offerta a tutte le suore in segno di fratellanza e unità fra di noi. Terminato il tempo dei festeggiamenti, ho raggiunto la comunità di Mugoiri (Diocesi di Muranga), nella quale vivo e realizzo la chiamata missionaria.

La comunità di Mugori conta 11 suore, di cui 10 keniote, metà delle quali postulanti. La parrocchia è molto estesa, comprende infatti 17 chiese. La liturgia è celebrata in lingua Kikujo mentre in comunità parliamo inglese… e le mie consorelle altre 7 lingue… visto che provengono da diverse parti del Kenya e quindi da diverse tribù.

 

Le attività che svolgiamo sono molte: in parrocchia gestiamo un piccolo dispensario che da tanto tempo necessita di una completa modernizzazione. Offriamo le curemediche più elementari, e una delle mie consorelle fa visita ai malati nelle loro case per aiutare e servire meglio la popolazione.

Nella scuola materna parrocchiale aiutiamo negli studi sessanta bambini tra i 3 e i 6 anni. Più della metà di loro proviene da famiglie molto povere e per questo motivo, da quest’anno, cominceremo ad inserirli nel progetto „WIRIGIRO”, realizzato da Sr. M. Alicja Kaszczuk a Lare – cioè cercheremo per loro dei “genitori adottivi” attraverso la Fondazione Don Orione “Czyńmy Dobro”. Inoltre, in molte scuole le suore guidano le riunioni evangeliche, curano la catechesi per bambini e giovani, e aiutano gli adulti a prepararsi al battesimo. Inoltre ci occupiamo anche della cura della chiesa e della liturgia e abbiamo anche una scuola domenicale per i bambini.

 

Ma il più bel tipo di apostolato è essere semplice con la gente e per la gente, perché – come dicono le mie sorelle keniote – qui nessuno ha fretta, nessuno guarda l’orologio durante la liturgia prolungata, nessuno va via prima della sua fine…, perché tutti sanno che il regalo più prezioso che si può offrire ad un altro - è il TEMPO.

Non mancano naturalmente le difficoltà, dovute principalmente alle differenze culturali, ma ci sono anche molte situazioni divertenti …causate dalle incomprensioni linguistiche che creano qualche momento di imbarazzo...  

Dopo qualche tempo si comincia a sentire la mancanza di tutto ciò che prima era ordinario e sempre disponibile e che qui non c’è… ma allo stesso tempo ci sono anche tante ragioni per essere felici: quando arriva la pioggia tanto a lungo desiderata, quando il vento porta un po’ di piacevole sollievo in un caldo giorno all’equatore, quando si riesce a superare un’altra barriera linguistica, quando le lucertole smettono di infastidirti in camera e cominci a ringraziarle perché è anche grazie a loro che probabilmente ci sono meno zanzare!

 

Ringrazio Dio per essere qui, dove sono. Ringrazio per ogni giorno e ogni momento; per tutto quello che imparo dagli altri; per ogni persona incontrata; per l’esperienza della Divina Provvidenza; per la Parola di Dio, che nei primi tre giorni a Mugoiri mi diceva instancabilmente e costantemente: NON AVERE PAURA! Per il fatto che non si tratta davvero di quello che sto facendo qui, ma di quello che sono. Perché nella nostra vita missionaria non conta quanti pozzi riusciamo a scavare con l’aiuto delle persone di buona volontà ma quante persone porteremo alla FONTE e se noi stessi ancora attingeremo da LEI.

 

Pregate che la mia Fonte interiore non si prosciughi, anche se la stagione secca non finisse mai.

Sr.M. Amabilis Gliniecka

 

Letto 1553 volte Ultima modifica il Lunedì, 26 Gennaio 2015 12:43