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30 marzo

anteprima1a 3003017A 125 anni dalla nascita del primo oratorio fondato da San Luigi Orione, i Giovani Orionini si ritroveranno a Tortona domenica 2 aprile, per festeggiare la ricorrenza con una FESTA organizzata presso il Palazzetto dello sport “Uccio Campagna”.

 

L’Evento che rientra nel programma annuale di Formazione giovanile, secondo i sussidi preparati dalla Pastorale Giovanile Vocazionale per i ragazzi del Movimento Giovanile Orionino, inizierà alle ore 10.00. Alle ore 12.00 sarà celebrata la Santa Messa alla quale seguirà il pranzo. La conclusione della festa è prevista per le 15.30.

Cogliendo l’occasione di questa celebrazione vogliamo ricordare un’altra storica ricorrenza: 100 anni fa le Piccole Suore Missionarie della Carità davano inizio, a San Bernardino, al primo Ricreatorio femminile (Oratorio). Fin dalla loro fondazione, infatti, San Luigi Orione, chiese alle PSMC di accompagnare le giovani nel cammino di maturità cristiana.

 

Leggi la lettera di Auguri del Direttore Gen.le don T. Vieira e don F. Fornerod

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30 marzo

anteprima1a 3003017A 125 anni dalla nascita del primo oratorio fondato da San Luigi Orione, i Giovani Orionini si ritroveranno a Tortona domenica 2 aprile, per festeggiare la ricorrenza con una FESTA organizzata presso il Palazzetto dello sport “Uccio Campagna”.

 

L’Evento che rientra nel programma annuale di Formazione giovanile, secondo i sussidi preparati dalla Pastorale Giovanile Vocazionale per i ragazzi del Movimento Giovanile Orionino, inizierà alle ore 10.00. Alle ore 12.00 sarà celebrata la Santa Messa alla quale seguirà il pranzo. La conclusione della festa è prevista per le 15.30.

Cogliendo l’occasione di questa celebrazione vogliamo ricordare un’altra storica ricorrenza: 100 anni fa le Piccole Suore Missionarie della Carità davano inizio, a San Bernardino, al primo Ricreatorio femminile (Oratorio). Fin dalla loro fondazione, infatti, San Luigi Orione, chiese alle PSMC di accompagnare le giovani nel cammino di maturità cristiana.

 

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Mercoledì, 29 Marzo 2017 09:40

Indonesia: una terra promettente di vocazioni.

29 marzo

snteprima1 2903017Dal 13 al 29 di marzo Sr. Maria Graciela Pettiti delle PSMC delle Filippine, e quattro postulanti indonesiane: Odilia Bimeku, Maria Fransiska Unsain, Irensiana Oki e Delfiana hanno svolto degli Incontri di promozione vocazionale in alcune scuole e parrocchie di Timor est e dell’Indonesia.

L'Indonesia è una nazione musulmana, dove soltanto il 3% della popolazione è cattolica. Attualmente però la risposta vocazionale è molto grande e insieme ad altri paesi dell'Asia è diventa la speranza della Chiesa.

 

“Personalmente - racconta Sr. Maria Graciela - è stata un’esperienza meravigliosa. Il nostro volo era stato cancellato e abbiamo dovuto passare un giorno a Jakarta, capitale dell’Indonesia. Qui abbiamo sperimentato l’accoglienza di una famiglia cattolica, che è venuta a prenderci all’aeroporto, ci ha portato a casa e dopo ci ha accompagnato di nuovo all’aeroporto domestico per andare fino a Timor (appartenente all'Indonesia). Arrivati lì c’erano tanti musulmani, una donna con un bambino in braccio mi ha chiamato… Suora.. Suora...mi sono avvicinata, mi ha fatto segno di guardare il suo bambino, non ho capito bene il motivo perché ancora non parlo l'indonesiano, forse il bambino era birichino ho pensato, ho toccato la sua testa e loro hanno sorriso.

Dopodiché abbiamo viaggiato cinque ore in macchina fino ad arrivare alla casa dove mi hanno ospitato, mentre le postulanti erano con le loro famiglie.

L’accoglienza della gente e specialmente della famiglia dove abitavo è stata meravigliosa, la Divina Provvidenza si è fatta sentire dappertutto. Siamo andante nei posti più lontani e senza l'aiuto di questa gente non avremmo potuto svolgere la nostra missione.

Come prima cosa ci siamo recate dal vescovo per chiedere il suo permesso e poi abbiamo iniziato ad andare nelle scuole e a visitare i genitori delle ragazze per parlare con loro.

L’accoglienza della gente così generosa, le ragazze desiderose di seguire Gesù, hanno rinnovato in noi la voglia di andare avanti senza paura di aprirci a queste nazione asiatiche dove i cattolici sono una minoranza.

Per le postulanti è stata una bella esperienza di evangelizzare tra la loro gente, hanno preso anche più confidenza con le persone ed hanno approfondito la loro stessa chiamata vocazionale. Sono state molto felici di poter visitare le proprie famiglie che sostengono con la preghiera la decisione delle loro figlie di dare tutto al Signore.

Adesso le nuove ragazze devono preparare tutta la documentazione necessaria per iniziare la loro formazione nelle Filippine. A luglio vi faremo sapere come continua questa storia di Dio nella vita di queste giovani e quante entreranno nella nostra cara Congregazione. Ave Maria ed Avanti!” 

27 marzo

anteprima1a 2703017Tra le “tappe” della vista del Papa alla città di Milano sabato 25 marzo, Solennità dell'Annunciazione del Signore , l’incontro e il dialogo in Duomo con sacerdoti e religiosi.

Il pontefice, accompagnato dall’arcivescovo Angelo Scola e accolto da un lungo e caloroso applauso, ha risposto a domande su temi importanti e a lui cari.

Nella prima domanda Don Gabriele Gioia ha chiesto quali purificazioni e quali scelte prioritarie sono chiamati a compiere i preti di oggi per non perdere la gioia dell’evangelizzazione e non smarrire la gioia di essere popolo credente nel cuore della storia.

La seconda domanda è stata rivolta da un diacono permanente Roberto Crespi: “Siamo uomini – ha detto - che vivono pienamente la propria vocazione, quella matrimoniale o quella celibataria ma vivono anche pienamente il mondo del lavoro e della professione”.  “Qual è la nostra parte perché possiamo aiutare a delineare quel volto di Chiesa che è umile, che è disinteressata, che è beata, quella che sentiamo che è nel suo cuore e di cui spesso ci parla?”.

Infine Suor M. Paola Paganoni, superiora delle Orsoline di san Carlo, ha chiesto al Papa come poter dare una testimonianza di vita povera, vergine e obbediente all’uomo di oggi, vista la “minorità” delle suore nella Chiesa e nella società.

 Anche un gruppo di Suore della Comunità "Madre della Divina Misericordia" di Milano che svolgono la loro attività apostolica nel Piccolo Cottolengo "Don Orione" in collaborazione con i Figli della Divina Provvidenza, sono andate all'incontro con Papa Francesco in Duomo e all'ex ippodromo di Monza.

Suor M. Elisabeth che faceva parte del gruppo, ci ha inviato le sue impressioni su questa emozionante giornata di incontro, raccontandoci in particolare di come Papa Francesco abbia risposto alla domanda di Sr. M. Paola.

 

"Sabato 25 marzo, festa dell’Annunciazione, la Diocesi di Milano ha ricevuto la visita pastorale del Santo Padre Francesco. E' stata una grande grazia e grande gioia per tutta la Chiesa Ambrosiana e per tutto il popolo milanese. Anche noi, PSMC della comunità di Milano, abbiamo partecipato a questa grande occasione di incontro con il Santo Padre.

I suoi impegni erano davvero tanti poiché doveva incontrare varie realtà. Quello che ci ha toccate più da vicino è stato incontrarlo la mattina in Duomo. Durante l'attesa abbiamo pregato accompagnate dalla musica sacra del Duomo e dalla lettura dell’”Evangelii Gaudium”.

Quando è arrivato è stato accolto da un grande applauso.

Vorremmo condividere qualche parola che ha rivolto a noi consacrate durante il suo discorso. Madre Paola della congregazione delle Orsoline ha preso la parola a nome di tutte le religiose della Lombardia e ha ringraziato Papa Francesco per la sua presenza e la testimonianza di vita che lui ci offre ogni giorno. Ha poi aggiunto che la vita delle consacrate nella Chiesa di Milano, da santa Marcellina, sorella di S. Ambrogio, fino ad oggi, è stata una presenza viva e significativa con forma antica e forma nuova.

Lei ha posto questa domanda al Santo Padre: “come è possibile essere oggi testimoni delle profezie, come indica papa Francesco, per essere custode dello stupore e testimoniare con la nostra povera vita. Una vita che sia obbediente, vergine, povera e fraterna? Noi siamo poche e molto avanti con gli anni, quali prospettive ci aspettano per il futuro?”

Papa Francesco ci ha invitate a non cadere nel cattivo sentimento della rassegnazione. Va bene essere poche, va bene essere anziane, ma non va bene essere rassegnate. Il rimedio contro la rassegnazione è la misericordia che ci ristora e ci dà pace. Ci ha poi invitate ad avere uno sguardo di fede capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito diffonde, senza dimenticare che dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia. Ci ha confermato che i nostri Fondatori si sono sentiti mossi dallo Spirito Santo in un momento concreto della storia, ad essere presenza gioiosa del Vangelo per i fratelli, per rinnovare ed edificare la Chiesa come lievito nella massa, come sale e luce nel mondo.

Ha sottolineato che oggi la realtà ci chiama e ci invita ad essere nuovamente un po' di lievito e un po' di sale. Ci ha esortato a lottare per l'unità evitando di attaccarci l'un l'altro in seguito a conflitti passati e cercando di lievitare in sintonia con quanto lo Spirito Santo ha ispirato nel cuore dei nostri Fondatori. Lo Spirito ci ispira a seguire il carisma e ad andare nelle periferie a incontrare il Signore nei poveri e disadattati. Non sempre si comprende la logica di Dio, soltanto si obbedisce. Ci spinge a scegliere la periferia per accendere nuovamente la speranza ormai spenta nei cuori di chi soffre per la mancanza di sensibilità da parte di una società poco attenta ai dolori degli altri.

Ci ha poi raccomandato di portare Gesù tra la gente, in modo che possa trovare nuovamente gioia e speranza nella vita di tutti i giorni.

Ha chiesto, come sempre, di pregare per lui e noi tutti gli abbiamo promesso il nostro ricordo quotidiano. Alla fine, insieme a tutti i fedeli, nel piazzale davanti al Duomo abbiamo recitato l'Angelus e ricevuto la sua benedizione. Nel pomeriggio siamo andate a Monza per la S. Messa che ha celebrato davanti a una grande moltitudine di persone provenienti da varie parrocchie.

E' stata una giornata ricca di grandi emozioni e molto significativa per tutte noi. Affidiamo al Signore il ministero del nostro Santo Padre e la vita della Chiesa sparsa nel mondo".

 

Leggi le parole del Papa

Per la Notizia vai sul sito di Avvenire e

Radio Vaticana

 

 

24 marzo

 

anteprima1 2403017Si conosce poco la storia del ramo delle Figlie della Madonna della Guardia fondate da Don Orione per la prima volta il 25 marzo 1927, cioè 90 anni fa, e rifondate nel 1934, prima della sua partenza per l’America latina.

Tutti conosciamo il grande amore di Don Orione alla Madonna della Guardia. Nel 1918 fece il voto a Tortona di costruirle assieme al popolo un bel Santuario e desiderava anche avere un gruppo di suore tutte dedite al suo culto. Alla sua Congregazione passarono Sr. Cornelia Penco e Sr. Pasqua Zanacchini provenineti dalle Suore Filippine. Tutte e due con grande devozione alla Madonna e desiderose di consacrare a lei la loro vita.

Nella sollenità dell’Annunciazione, il 25 marzo 1927, Don Orione consacrò alla Madonna della Guardia sul Monte Figogna queste due suore, dando inizio così alle Figlie della Madonna della Guardia. Esse furono inviate a San Sebastiano dove si trovava la Capella della Madonna delle Grazie e in essa una bella statua della Madonna della Guardia.

Purtroppo Sr. Cornelia Penco presto si ritirò, mentre Sr. Pasqua e altre che si aggiunsero a lei, continuarono la loro vita religiosa mariana. Tuttavia le difficoltà si aggravarono e così fu necessario sciogliere il gruppo.

Questa famiglia di Suore stava molto a cuore a Don Orione, perciò egli prima di partire per America latina radunò di nuovo alcune religiose: Suor M. Francesca, Suor Pasqua, Suor Ave Maria e Suor Bonaventura, per ricostruire la nuova famiglia. Questa volta il gruppo andò meglio sotto la guida premurosa di Suor M. Francesca Cecchetti, che nel 1942 diventò Superiora generale. Le altre suore continuarono a servire Dio nella speciale consacrazione alla Madonna della Guardia, desiderando avere un abito distnto e la formazione specifica così come si fece per le Suore sacramentine, ma questo non avvenne.

 

Nel 1945 il canonico Perduca scriveva: “Sono ormai passati 10 anni da quando fu ricostruita la Famiglia delle Guardiane, e dell’abito non se ne fece più nulla non si sa perché, e anche le suore non si potevano riunire in un luogo solo per più motivi, e pur lavorando con tutta lena negli uffici loro assegnati, si trovano sempre con le sorelle Missionarie della Carità aumentando poco di numero.- In questo decennale si vorrebbe radunare nella casa di S. Sebastiano tutte le Suore della Madonna della Guardia.

Lo scopo generale di questa Famiglia è quello delle Missionarie della Carità; quello particolare a una devozione speciale a Maria SS. Sotto il titolo della Madonna della Guardia e di più occuparsi della pulizia della chiesa, dei paramenti, della pulitura, rammendo e stiratura della biancheria, della confezione delle ostie. Il venerato D. Orione aveva detto che avrebbe avuto un noviziato a parte”.

 

Anche se il ramo delle Suore non continua, tutte noi desideriamo amare la Madonna come chiese Don Orione nelle Costituzioni: “La Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità è particolarmente consacrata a Maria SS. Immacolata e Misericordiosissima Madre di Dio; e sta sotto le ali della Divina Provvidenza e sotto il marito di Maria come una bambina (1).

E per la filiale divozione che essa nutre, fin dal suo nascere, verso la Beatissima e sempre Vergine Madre di Dio, ne diffonderà, quanto più possibile, il culto: ogni Casa, di proprietà della Congregazione, si onorerà di denominarsi da qualche suo titolo o prerogativa, e ogni Suora assume, quale prenome, il nome di Maria. Deo gratias et Mariae (2)”(12 settembre 1935).

 

Per approfondimenti leggi:

pdf  La Storia delle Figlie della Madonna della Guardia (2.51 MB)

22 marzo

anteprima1 2203017Sono iniziati ieri pomeriggio 21 marzo, presso la Casa Generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità a Roma, i lavori dell’Equipe Internazionale pre-capitolare in preparazione al XII Capitolo Generale delle PSMC che si terrà nel mese di maggio.

La conduzione dei lavori è affidata alla Superiora Generale Madre M. Mabel Spagnuolo, mentre le Consigliere generali Sr. M. Sylwia Zagòrowska e Sr. M. Bernadeth Martins de Oliveira, sono responsabili dei lavori della Commissione che è formata da: Sr. M. Gabriella Perazzi e Madre M. Elisa Armendariz, della Provincia Mater Dei (Italia), Sr. M. Jòzefa Kalinowska, della Provincia N. S. di Czestochowa (Polonia), Sr. M. Jesùs Nieva, della Provincia N. S. di Lujàn (Argentina), Sr. M. Rufina da Luz Pinheiro della Provincia N. S. Aparecida (Brasile) e Sr. M. Egyptienne Ratsimanirimanana della Delegazione Maria Regina dela Pace (Madagascar).

 

Auguriamo alle componenti della Commissione BUON LAVORO e le accompagniamo con la Preghiera a Maria per il XII Capitolo Generale

Vai alla pagina dedicata al Capitolo Generale

 

 

Venerdì, 10 Marzo 2017 09:31

La Reliquia di Don Orione a Palermo

10 marzo

anteprina1 1003017La Reliquia del sangue di Don Orione, nel suo pellegrinare per l'Italia, ha raggiunto nel mese di febbraio le comunità delle Piccole Suore Missionarie della Carità a Palermo. Suor M. Gabriella Perazzi ci ha lasciato la sua testimonianza su questa indimenticabile esperienza.

 

San Luigi Orione vivo tra noi! 

In questi giorni mi fermo a fare memoria e a riflettere sul passaggio della reliquia del sangue di San Luigi Orione nella città di Palermo, dal 15 al 26 febbraio, presso le due comunità delle Piccole Suore Missionarie della Carità.

Non posso non sentire l’eco dei 160 bambini del catechismo che gridano “Ave Maria e avanti!” della parrocchia Maria SS delle Grazie di Villagrazia.

Come dimenticare i visi e gli occhi curiosi e talvolta timorosi dei bambini della casa famiglia e dell’oratorio, che si avvicinavano alla reliquia per una preghiera o per capire che sangue è.

Davanti agli occhi, vedo i giovani animatori che leggono e drammatizzano la storia di san Luigi Orione ai più piccoli, che non hanno timore di vestirsi e recitare, non senza emozione e batticuore, la parte di questo gigante della carità.

Rivedo i visi e i volti dei tanti che hanno baciato, pregato e venerato questa reliquia; mi risuona nel cuore la commozione dei malati che hanno ricevuto attraverso Sr. M. Teresa la visita della reliquia.

Bellissima l’omelia del vescovo di Palermo Corrado Lorefice, presso la nostra comunità del Foro Italico, in cui ha invitato tutti a pregare perché nella Chiesa ci siano sacerdoti come San Luigi Orione e il servo di Dio Padre Giovanni Messina, sacerdoti tutti d’un pezzo che hanno donato la vita e onorato con sacrificio e amore il loro essere a servizio della chiesa e dei piccoli.

Tante persone hanno goduto della venerazione di questa reliquia, per tutti è stata una presenza viva e gioiosa.

Una tipica espressione siciliana, penso molto palermitana, per indicare una persona molto molto cara dice “Sangu mia”. Mi piace pensare che nel passaggio del sangue della reliquia nelle nostre realtà palermitanesan Luigi Orione ci abbia resi sangue del suo sangue, figli suoi, a lui cari e preziosi.

Il sangue segno della vita che scorre nelle nostre vene indica vita, il sangue del nostro fondatore che ha visitato le nostre realtà ci invita a essere vita che scorre, che trasmette i suoi valori e che attraverso le nostre attività testimonia un amore speciale e preferenziale per i più piccoli e abbandonati.

Per me, si è realizzato un sogno, aver potuto portare nella nostra parrocchia la reliquia di San Luigi Orione i miracoli esistono: dobbiamo solo abbandonarci a Dio, considerando che il SUO tempo, non coincide sicuramente con il nostro.

Sr. M. Gabriella Perazzi

09 marzo

anteprim1 0903017Nel suo Curriculum vite M. Tarcisia scrive: “Entrai in Congregazione il 10 Marzo 1917, fui accolta dal Rev-do Don Sterpi e dalla Superiora [Valdettaro] che reggeva allora la Casa di San Bernardino. Ivi restai fino alla metà di Novembre, poi dovetti con le altre sloggiare e andare con le altre a San Rocco, per lasciare il posto alle Clarisse. Dopo pochi giorni fui richiamata a San Bernardino per aiutare all’Asilo. Il 16 aprile del 1918 accompagnata dalla Rev.da Superiora andai a san Sebastiano per preparare il saggio dei bambini. Ivi rimasi sino a luglio 1927, sempre occupata nell’Asilo, nel ricreatorio, nelle funzioni di Chiesa e in dar lezioni di pianoforte e mandolino”.

Come conobbe la Congregazione di Don Orione Madre M. Tarcisia? Angela nacque il 20 ottobre 1871 a Trevi nel Lazio e dopo aver perso la vista in età di 3 anni, fu inscritta all’Istituto per i ciechi a Roma gestito dalle Figlie di Santa Giovanna Antida di Toure, dove piano piano cresceva la sua vocazione. La Divina Provvidenza si servì del Prof. Augusto Romagnoli, non vedente, allora direttore didattico all'ospizio "Regina Margherita" di Roma, che conosceva il dramma di alcune giovani desiderose di consacrarsi al Signore ma respinte da tutte le Congregazioni, il quale chiese a Don Orione, attraverso il cappellano dell’Ospizio don Roberto Risi, affinché fondando la Congregazione pensasse anche a loro. E così fu! Già nell’anno dell’apertura, cioè nel 1915 don Orione accolse fra le Missionarie della Carità la prima ragazza non vedente dal sopranominato Istituto: Iride Papiri, di anni 22, e nel 1916 Anita Niri, di 26 anni, tutte e due morte prima dell’apertura del ramo delle Suore Sacramentine.

 

In data 27 gennaio 1917, Don Orione scriveva a Giuseppina Valdettaro:“Ho accettato in quei giorni altre due cieche, che, spero, faranno bene. Ce ne sono altre, qui e altrove, perché non so come, si è sparsa per gli istituti delle cieche la voce che ora avranno le suore anche loro. Ci sono pure parecchie domande qui e altrove, di quelle che non sono cieche, ma non so se a San Bernardino ci sarà poi il posto” (Scritti 13,4).

Infatti, il 10 marzo entravano assieme: Pasqualina Trancassinidi anni 52 e Angela Jona, di 46 anni. Anche Pasqualina non poté vedere l’apertura del ramo delle Sacramentine perché morì nell’agosto del 1919 assistita da Don Orione. Di queste tre prime pietre che servirono per costruire l’edificio del nuovo ramo per le suore non vedenti possiamo leggere nel loro necrologi (vedi tra gli  allegati: Necrologi 3 prime suore non vedenti).

Invece Angela Jona, nonostante la salute fragile, venne riservata dal Signore per dare inizio alla comunità tutta dedita all’adorazione del SS.mo Sacramento. Dopo i 9 anni vissuti fruttuosamente a San Sebastiano Curone, come Missionaria con il nome di Sr. M. Sebastiana, il 27 marzo 1927 don Orione le scrive: “Ora voi pregate tanto, perché desidero, col divino aiuto, servirmi di voi, per dare principio alla famiglia religiosa delle Suore cieche, come vi ho sempre promesso” (Scritti 39,92).

 

Il giorno scelto per questo inizio non poté essere più bello: la Solennità dell’Assunta! Il 15 agosto 1927, nella Cappella di San Bernardino, ci fu la vestizione e la consacrazione della prime quattro Suore Cieche, con una commoventissima funzione. Terminata la cerimonia, Don Orione chiamò Suor M. Sebastiana, cui era stato cambiato il nome in Suor M. Tarcisia dell’Incarnazione, e le disse: “Vi affido queste figliuole: pensateci voi”.

E ad esse ha pensato per tutta la vita, essendo loro Superiora fino alla sua morte avvenuta a 93 anni di età, cioè il 6 aprile 1964. Sono belle le testimonianze delle Suore che l’hanno conosciuta, e tutte unanimemente confermano in lei la maturità personale, la capacità di animare, di essere materna ed esigente, la sollecitudine per la crescita nella vita spirituale e l’amore per l’adorazione eucaristica.

In questo anno che ricorda il 90° della fondazione del ramo delle Suore Sacramentine non vedenti, ci sarà l’occasione di conoscere ancora di più queste persone che dalla contemplazione della Luce divina sapevano irradiare la luce e l’amore nel mondo.

Concludiamo con una frase celebre di Madre M. Tarcisia:“Dal suo inginocchiatoio la Suora Sacramentina può raggiungere tutte le parti del mondo”.

 

Chiunque avesse ricevuto GRAZIE per intercessione di Madre M. Tracisia è pregato di comunicarlo al nostro Istituto inviando una e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o cliccando sulla pagina contatti.

 

GUARDA IL VIDEO

 

Leggi le Testimonianze:

pdf   pdf TESTIMONIANZE su MADRE M. TARCISIA ( pdf 445.85 kB)

pdf   pdf UN RAGGIO DI BONTA'- Testimonianza sugli ultimi gionrni di Madre Tarcisia ( pdf 291.85 kB)

pdf  NECROLOGI 3 PRIME SUORE NON VEDENTI (608.87 kB)

 

Leggi inoltre la notizia pubblicata in occasione del 50° anni della sua morte (6 aprile 1964-2014).

 

Madre M. Mabel Spagnuolo scrive di M. Tarcisia

 

 

08 marzo

anteprima2a 0803017Senza la donna, non c’è l'armonia nel mondo” è questo il pensiero centrale dell’omelia pronunciata da Papa Francesco a Santa Marta lo scorso febbraio. Con le sue bellissime parole vogliamo ricordare quest’anno l’8 marzo, Giornata Internazionale della donna.

"È la donna, ha riconosciuto il Pontefice, «che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella». E se «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro».

“A me piace pensare, ma questa è una cosa personale – conclude il Papa - che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre”.

Ascolta le parole del Papa

Per approfondimenti vai al sito di Avvenire

08 marzo

anteprima1 0803017I rappresentanti dei Figli della Divina Provvidenza e delle Piccole Suore Missionarie della Carità presenti in Togo, sono stati ricevuti ieri 7 marzo da Mons. Mons. Dominique Banlène Guigbile da poco nominato vescovo della diocesi di Dapaong situata nella parte settentrionale del Togo, che li ha accolti calorosamente.

Per le PSMC erano presenti Sr. M. Nicodema Tomczyk, Sr. M. qp8qsiane Somé e Sr. M. Marina Amou Amon Yamike.

Per la notizia vai al sito FDP