“La fede senza le opere è morta” dice San Giacomo. La fede, se non si è capaci di raccontarla narrando ciò che Dio ha fatto nella nostra vita, aggiungo io, rimane astrazione, perché priva di quell’elemento essenziale che si chiama incontro, esperienza, concretezza, incarnazione. A questo proposito mi sembra bello richiamare un passaggio che mi ha particolarmente colpito del Messaggio di Papa Francesco, in occasione della 54ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
«Voi – scriveva San Paolo – siete una lettera di Cristo scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani» (2 Cor 3,3). Lo Spirito Santo, l’amore di Dio, scrive in noi. E scrivendoci dentro fissa in noi il bene, ce lo ricorda. Ri-cordare significa infatti portare al cuore, “scrivere” sul cuore. Per opera dello Spirito Santo ogni storia, anche quella più dimenticata, anche quella che sembra scritta sulle righe più storte, può diventare ispirata, può rinascere come capolavoro, diventando un’appendice di Vangelo. Ciascuno di noi conosce diverse storie che profumano di Vangelo, che hanno testimoniato l’Amore che trasforma la vita. Queste storie reclamano di essere condivise, raccontate, fatte vivere in ogni tempo, con ogni linguaggio, con ogni mezzo.(…)
Storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri”.
Una storia, direbbe don Orione, di Provvidenza, dove la sua Opera si rivela e si compie nel cuore dell’uomo. Qualcuno ultimamente mi ha chiesto: “Perché non ci racconti la tua esperienza con i giovani?” I racconti mi hanno sempre affascinata e in questa narrazione della fede, in questo clima che risente tutt’ora degli effetti di un virus devastante, che è riuscito a cambiare e condizionare le nostre vite, provo a raccontare brevemente “ciò che ho visto, toccato, contemplato”, nella semplicità e nella gioia di annunciare una bella notizia!
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