Alternando momenti formativi e itinerari storico- artistici i nostri collaboratori si sono sentiti accompagnati in un viaggio di conoscenza e riflessione sul valore della cura alla vita fragile.
Palermo nelle sue contraddizioni di città povera, degradata e in continua rinascita con la sua storia millenaria di accoglienza e convivenza di popoli e culture è un luogo speciale in cui si sperimenta che la convivenza è possibile nella diversità.
La dott.ssa Anna Staropoli, il dott. Angelo Vecchio e la dott.ssa Maria Stella Epifanio hanno nei loro interventi dato corpo a un percorso il cui filo rosso è stato mettere al centro la persona sia nella sua qualifica di operatore che di ospite sia nelle fragilità cui tutti siamo intrisi.
Le nostre opere devono essere porte aperte al dolore, luoghi sananti, in cui la persona è accolta, sostenuta, luoghi in cui ciascuno si può narrare e in cui la persona è guardata in tutte le dimensioni. L'umanizzazione della cura non può essere inquinata da pensieri di malattie inguaribili, ma deve essere ricca di spiritualità e della certezza che ogni malattia è curabile.
Lasciamo questa realtà attraversati da pensieri, desideri progetti, ma soprattutto convinti che san Luigi Orione ci ha lasciato una eredità speciale da cui non possiamo esimerci: scoprire che in ogni misero brilla l'immagine di Dio.... E in ogni misero ci siamo anche noi, nelle nostre imperfezioni e fragilità, che possono, attraverso relazioni di aiuto, dare vita e speranza nuova a chi entra nelle nostre case.