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05 luglio

anteprima2 0507016Nell’ambito dell'Anno della Misericordia la comunità “Our Lady of the Church” di Mugoiri ha avuto la possibilità di fare visita al carcere femminile di Muranga. Tutte erano felici per questa rara opportunità.

Le suore, accompagnate dal Presidente della Parrocchia David Kibe, da un gruppo di ragazzi della Scuola “St qp8qseph” e da Lucy una giovane che si sta preparando a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù 2016 a Cracovia, hanno ricevuto una calorosa accoglienza da parte delle guardie carcerarie che sono state molto gentili.

Incontrando le detenute hanno condiviso con loro il messaggio del Santo Padre per l’Anno Giubilare, che è quello di fidarsi pienamente di Gesù e della Sua Misericordia, sono state molte felici e grate di questo messaggio. Inoltre a tutte è stata data la possibilità di scrivere le proprie personali intenzioni che saranno portate dalle suore che si recheranno alla GMG in Polonia, personalmente al Santuario della Divina Misericordia a Cracovia.

Infine le suore hanno condiviso con le detenute alcuni beni materiali che avevano raccolto per la maggior parte grazie alla generosità di tanti benefattori: pane, latte, sapone, coperte e tanto altro ancora. Deo Gratias!

 

 

04 luglio

 

anteprima2 0407016Nei mesi di maggio e giugno nella Provincia “Nostra Signora Aparecida” sono stati organizzati alcuni incontri di Pastorale Giovanile Vocazionale indirizzati a giovani e bambini. Gli incontri ricchi di momenti di riflessione e condivisione, sono stati molto apprezzati dai numerosi partecipanti.

 

Per la notizia vai alla pagina Giovani: Eventi ed iniziative

 

04 luglio

 

anteprima2 0407016

Seminario Don Orione Cotia (San Paolo)

Nel Seminario Don Orione a Cotia (San Paolo) si è svolto dal 27 al 29 maggio l’Incontro Vocazionale al quale hanno preso parte due ragazze e 12 giovani dei Figli della Divina Provvidenza. L'incontro ha avuto come tema "Come l'argilla nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani" (Ger 18,6). I giovani seminaristi hanno animato la preghiera del mattino e la presentazione dinamica, mentre Sr. M. Rufina incaricata della Pastorale Giovanile ha svolto il tema sottolineando l’importanza di essere guidati dalla mano di Dio ed essere sempre disponibili in modo tale che Egli possa trasformarci in ogni momento per seguire meglio le sue orme… Sr. M. Antonia ha invece parlato della Vocazione.

Sono stati due giorni molto ricchi che si sono conclusi con la santa Messa nel Santuario di San Luigi Orione pregando per le vocazioni.

 

Comunità Nostra Signora di Guadalupe Buritis  - Rondonia

Nel fine settimana del 24-26 giugno dodici giovani ragazze si sono riunite nella comunità di Nostra Signora di Guadalupe per il secondo incontro vocazionale del 2016 dal titolo: “Chiamate a un carisma”. Ha partecipato all’Incontro Padre Erenaldo dei Figli della Divina Provvidenza, che ha parlato del carisma di Don Orione e ha presieduto una bella Celebrazione il sabato mattina in cui è stato consegnato ad ogni ragazza un piccolo crocifisso come impegno vocazionale cristiano. Padre Zenildo, ha poi parlato della vita di Don Orione. Ci sono stati altri “ospiti” tra i quali: Alessandro e Fabiana che hanno illustrato alle partecipanti il Movimento Laicale Orionino MLO e alcuni laici coordinatori della catechesi pastorale Missionaria

E’ stato un weekend di formazione e tanto divertimento. Le giovani hanno terminato l’incontro con la certezza di essere persone preparate ed entusiaste di vivere e servire la Chiesa con lo stesso carisma di San Luigi Orione.

 

 Parrocchia San Luigi Orione Itapoã- Brasília

 Il 25 e 26 giugno si è svolto nella Parrocchia San Luigi Orione a Itapoã un incontro con i giovani dal titolo: "Seguendo le orme di Gesù" frequentato da molti giovani e adolescenti. È stato un periodo molto ricco di riflessione e di condivisione. Preghiamo perché i giovani accolgono l'invito del Signore suscitando vocazioni per la sua Chiesa.

 

 

04 luglio

anteprima1Domenica 3 luglio presso Villa Charitas si è svolta la festa della luce. Questa festa organizzata dalle Suore Sacramentine non vedenti, giunta alla 18à edizione, è ormai tradizione e motivo di ringraziamento per coloro che servono e vivono accanto a loro. La festa ha avuto due momenti: l’ascolto e condivisione di due testimonianze, la descrizione della figura di Madre Tarcisia da parte della superiora Sr. M. Grazia e la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Mario Bonati, vicario generale della Diocesi ed animata dal coro “Silentia Claustri” di Ferrera Erbognone (PV). La giornata è terminata con bel momento di fraternità ed un omaggio a tutti i presenti.

 

La Parola del Signore è sempre “fonte d’acqua viva” in ogni circostanza della nostra vita, non solo quando ci viene proposta durante le liturgie ma anche quando stiamo compiendo altri atti comuni come ad esempio in questa festa della luce.

Dalla liturgia odierna possiamo evincere che questa festa è una conferma di quell’”Eccomi” pronunciato dalle Suore Sacramentine nella loro totale consacrazione al Signore. Ed è anche la risposta che hanno dato nelle loro testimonianze Vittorio, volontario del Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano e Fra Ivan eremita di Sant’Alberto di Butrio chiamati a donarci un loro pensiero sulle opere di misericordia corporali e spirituali.

Lampada per i miei passi è la tua parola e luce sul mio cammino”. È iniziata così la riflessione di don Mario Bonati che ha voluto sottolineare quando la luce interiore della fede è una risposta chiave alla nostra vita e le Suore Sacramentine ci sono di esempio. “Davanti a questa cecità e questa forza di volontà nel compiere ogni gesto quotidiano, la nostra Croce si fa più leggera perché comprendiamo che altri fratelli ne portano un peso maggiore”. E poi ha concluso riprendendo la bellissima espressione di Gesù: “Pace a voi”. Un saluto ed augurio che il Signore compie già appena risorto, ed è sempre quel Verbo fatto carne come ci dice il prologo di Giovanni che venne nel mondo per donare pace. Pertanto questa parola è rivolta a tutti perché davvero possa fruttificare in noi il germe di donare agli altri il bene e in questo totale abbandono e fiducia al Padre che un giorno vedremo e i nostri occhi lo contempleranno ci sia sostegno e forza in questa cammino terreno. A volta la nostra “cecità” verso il prossimo, ci fa sballottare qua e là come onde in preda ad una bufera, ma siamo forti perché sorretti dalla misericordia infinita di Lui che è misericordia.

 

Servizio fotografico di Claudia Nalin

 

Vedi la notizia nel sito web di santuario di Tortona

 

pdf   Testimonianza SR. M. Grazia Scaramuzza (274.6 kB)

 

 

 

Fabio Mogni

 

“DA TORTONA AL MONDO, PROTAGONISTI DI UN SOGNO”

Giovani orionini: discepoli-missionari, gioiosi testimoni del Vangelo

(Riflessione della Superiora generale Sr. M. Mabel Spagnuolo)

 

 

 

Carissimi giovani orionini!

Sono veramente felice di essere oggi qui, in mezzo a voi, all’inizio di questo Incontro internazionale della Pastorale giovanile orionina, nel quale intendete fare un vero itinerario carismatico e un’esperienza orionina di identità, comunione e missione.

 

 Voi siete, nel cuore della Famiglia orionina, i figli prediletti, perché anche per Don Orione, i giovani sono stati sempre al centro della sua carità pastorale, della sua dedizione paterna e della sua speranza per il futuro della Chiesa e della società.

 

 Conosciamo bene il palpitare del suo cuore per i giovani, i suoi gesti e le sue parole infuocate di amore puro, di fiducia e di speranza nei giovani: “mi convinco sempre più che non si semina, non si ara mai in vano Gesù Cristo, nel cuore dei giovani”… “Cristo, presto o tardi, sempre risuscita nei giovani”… “i giovani sono il sole o la tempesta del domani”… e tante altre espressioni che sgorgavano dal suo cuore appassionato, perché Cristo sia conosciuto ed annunciato.

 

 Desidero, ora, condividere con voi, non tanto una riflessione teorica, ma, principalmente, qualcosa che scaturisce dalla mia esperienza orionina, da come sento e vivo Don Orione nel mio cuore di figlia sua.

 

“Protagonisti di un sogno”

Mi hanno molto colpito le parole che avete scelto come slogan di questo incontro, in particolare le ultime: “protagonisti di un sogno”.

 

Voi, giovani orionini di oggi, ma anche i giovani di tutti i tempi, passati e futuri, siete coloro che, con l’adesione al Vangelo e al carisma orionino, avete dato e date corpo, vita, forma storica, lungo i tempi e le culture, a un “sogno”; voi siete coloro che conservate “vivo” Don Orione, voi siete “Don Orione oggi”, perché siete voi i “protagonisti” di quel suo “sogno”, che mi sembra ben espresso in queste sue parole:

Io non vedo che un cielo, un cielo veramente divino, perché è il cielo della salvezza e della pace vera: io non vedo che un regno di Dio, il regno della carità e del perdono, dove tutta la moltitudine delle genti è eredità di Cristo e regno di Cristo[1].

 

Il “sogno” di Don Orione era la salvezza di tutte le genti, la costruzione del Regno di Cristo attraverso la carità, affinché “tutto sia instaurato in Cristo”. E di questo “sogno” siamo protagonisti noi tutti, figli e figlie suoi, ma in modo molto speciale, voi giovani, ragazzi e ragazze orionini!

 

Siete voi, i giovani, che oggi potete edificare questo regno di salvezza, di pace, di carità e di perdono. Siete voi oggi, protagonisti, e non “spettatori”, o semplicemente vittime di questi tempi in trasformazione, dove solo apparentemente ha vinto l’egoismo, l’individualismo, il materialismo, il relativismo, l’edonismo… Solo apparentemente, perché voi siete il segno e la prova di una realtà superiore, di una umanità nuova, che è già presente e germoglia, perché le parole di Gesù: “il Regno di Dio è in mezzo a voi” (Lc 17,21b), sono una realtà in ognuno di voi, nelle scelte di vita che fate ogni giorno e che non avete paura di testimoniare, controcorrente, come Papa Francesco ci ripete con forza.

 

Sono state veramente entusiasmanti e, oggi, per noi, provvidenziali, le parole che Papa Francesco ha rivolto a voi, giovani, durante la veglia di preghiera, tenuta il 27 luglio 2013 a Copacabana:

sono i giovani che vogliono essere protagonisti del cambiamento. Per favore, non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Voi… Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento… Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non “guardate dal balcone” la vita, mettetevi in essa… immergetevi in essa come ha fatto Gesù[2].

Il Documento di Aparecida dice: “i discepoli e i missionari di Cristo devono illuminare con la luce del Vangelo tutti gli ambiti della vita sociale… Se molte delle strutture attuali generano povertà, in parte si è dovuto alla mancanza di fedeltà agli impegni evangelici di molti cristiani”[3]. In questo senso, voi, giovani orionini, siete “sole o tempesta”; è questo il senso del vostro “protagonismo”, un protagonismo capace di trasformare le realtà, a partire dalla propria persona, dal proprio piccolo ambiente: “Voi siete il sale della terra… voi siete la luce del mondo…” (Mt 5, 13;14) vi dice oggi Gesù. Ma “se il sale perdesse il sapore”? se la “luce” rimanesse nascosta? Se i giovani si fermassero a “guardare dal balcone” il mondo? Chi porterebbe al mondo la bellezza, la gioia, la novità, il coraggio, la luce e la speranza, che solo vengono dal Cristo, trovato, seguito ed annunciato?

 

Questa è la via per essere oggi, ciò che voleva Don Orione, cioè, quella “profondissima vena di spiritualità mistica che pervada tutti gli strati sociali: spiriti contemplativi e attivi “servi di Cristo e dei poveri[4]; essere nel mondo, ma “senza essere del mondo” (Gv 15,19b). Come dice ancora il Documento di Aparecida (citando a sua volta il Documento di Puebla): “i fedeli laici e laiche, discepoli e missionari di Gesù, luce del mondo, sono uomini della Chiesa nel cuore del mondo, e uomini del mondo nel cuore della Chiesa[5].

 

“Discepoli-missionari” orionini

Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium approfondisce di più il protagonismo dei cristiani mettendo insieme l’essere “discepoli-missionari”: “ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo sempre “discepoli-missionari[6].

 

Allora, a cosa vi chiama questo protagonismo di discepoli-missionari orionini?

 

Vi chiama ad essere discepoli-missionari secondo uno stile specifico, una identità concreta, quella di essere figli e figlie di San Luigi Orione. Il vostro e nostro posto nella Chiesa, nella sequela di Gesù ha una chiara identità carismatica.

 

Siete discepoli-missionari orionini! Discepole-missionarie orionine! Avete un “nome” ma anche un “cognome” che vi identifica e vi qualifica!

 

Allora, questo discepolato e missionarietà hanno delle caratteristiche che vi rendono, non “anonimi”, ma “identificabili”. Dove c’è un giovane, una giovane orionini si rendono subito presenti i valori e le scelte che Don Orione ha fatto e che farebbe nell’oggi delle realtà, dove siete inseriti: nel lavoro, nello studio, nella famiglia, nella Chiesa, nella società, qualsiasi sia la vostra responsabilità.

 

  • Dove c’è un giovane o una giovane orionini si respira la carità, quella universale che si fa piccola con i piccoli e che dona a tutti il conforto e la misericordia di Dio, che non ha paura di “toccare la carne di Cristo nel povero”, con parole di Papa Francesco.
  • Dove c’è un giovane orionino si instaura la cultura della solidarietà, dell’inclusione, della compassione, perché “nel più misero degli uomini brilla l’immagine di Dio[7].
  • Dove c’è un giovane orionino, discepolo-missionario, si trasmette la fiducia nella Divina Provvidenza e voi stessi vi fate “provvidenza”, vi fate “benedizione” per gli altri, irradiando nella vostra vita e con la vostra vita i valori del Regno: la giustizia, la verità, la riconciliazione, la pace, perché avete fatto di Cristo e del suo Vangelo il centro e il senso della vostra vita e delle vostre opzioni.
  • Dove sono i giovani orionini c’è Maria, la madre, il modello e la via sicura che ci porta a Gesù e ai fratelli. Con Maria siete forti nella fede, vi nutrite dalla Parola del Figlio, vi consolidate nella preghiera e nei sacramenti per essere poi testimoni coerenti e fedeli, come Lei.
  • Dove c’è un giovane, una giovane orionini si costruisce la Chiesa nella comunione, nella fraternità, nelle periferie dell’uomo e delle situazioni più dolorose e bisognose. Perché essere orionino, orionina è essere attivamente impegnato nella promozione umana e nella difesa della dignità di ogni persona; è essere impegnati con la vita fragile. Papa Francesco ha detto a voi, giovani: “Siamo parte della Chiesa, anzi, diventiamo costruttori della Chiesa e protagonisti della storia… nella Chiesa di Gesù siamo noi le pietre vive, e Gesù ci chiede di costruire la sua Chiesa; ciascuno di noi è una pietra viva, è un pezzetto della costruzione…”[8].
  • Il giovane discepolo-missionario è sempre in permanente cammino di “sequela” del maestro, del quale è “discepolo”; è in permanente tensione evangelizzatrice e missionaria, per annunciare e portare tutti a Colui, che segue. “Il discepolo, fondamentato nella roccia della parola di Dio, si sente spinto a portare la buona novella della salvezza ai suoi fratelli. Discepolato e missione sono come le due facce di una stessa medaglia: quando il discepolo è innamorato di Cristo, non può non annunciare al mondo che solo Lui ci salva”[9].

 

“Gioiosi testimoni del Vangelo”

Finalmente, il giovane orionino discepolo e missionario è un “testimone gioioso”.

 

Giovani orionini, protagonisti del grande “sogno” di Don Orione: discepoli-missionari, sono, infine, “gioiosi testimoni del Vangelo”.

 

La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia[10]. Con queste bellissime parole inizia l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.

 

La “gioia” è, quindi, la nota distintiva del cristiano. Ma lo è in particolare dei giovani. I giovani sono naturalmente gioiosi, ottimisti, entusiasti, creativi… altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi.

 

La “gioia”, che è nel cuore di chi ama e segue Gesù, è già, in se stessa, uno strumento di evangelizzazione; il “sorriso”, che è espressione della gioia e della serenità del cuore, è un mezzo efficace per testimoniare la fede. Il Papa ha parlato ultimamente della “rivoluzione della tenerezza”, voglio aggiungere che c’è una “rivoluzione della gioia”, la “rivoluzione del sorriso”. Siamo portatori di quella gioia, che spesso manca nel nostro mondo, gioia che, spesso, si scambia con il frastuono delle discoteche, del banale divertimento, del possesso e del piacere… Noi siamo testimoni della gioia vera e perenne, che Gesù promette a chi rimarrà con Lui: “il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia” (Gv 16,22-23).

 

Lo dice bellissimamente il Documento di Aparecida: “la gioia che abbiamo ricevuto nell’incontro con Gesù Cristo, riconosciuto come il Figlio di Dio incarnato e redentore, desideriamo che arrivi a tutti gli uomini e donne feriti dalle avversità; desideriamo che la gioia della buona notizia del Regno di Dio, di Gesù Cristo vincitore del peccato e della morte, arrivi a tutti coloro che giacciono ai margini del cammino, chiedendo elemosina e compassione. La gioia del discepolo è antidoto di fronte ad un mondo intimorito dal futuro e sgomentato dalla violenza e dall’odio. La gioia del discepolo non è un sentimento di benessere egoista, ma una certezza che scaturisce dalla fede, che rasserena il cuore e rende capaci ad annunciare la buona notizia dell’amore di Dio. Conoscere Gesù è il miglior regalo che può ricevere ogni persona; averlo trovato è, per noi, la cosa migliore che ci è capitata nella vita, e darlo a conoscere con la nostra parola e con le opere è il nostro gaudio[11].

 

Sicuramente sentiamo già dentro di noi l’eco dell’esperienza di Don Orione, sentiamo la sua voce nel nostro cuore ripeterci oggi: “La perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di sé a Dio e agli uomini, a tutti gli uomini, ai più miseri come ai più fisicamente moralmente deformi, ai lontani, ai più colpevoli, ai più avversi[12].

 

Se abbiamo detto che non può esserci un cristiano, un giovane cristiano, che non testimoni la gioia, possiamo quindi anche dire che non può esistere un orionino, una orionina, un giovane una giovane orionini tristi; la gioia di Gesù, della sua carità e misericordia, della sua salvezza è distintiva della nostra identità come figli e figlie di San Luigi Orione.

 

Don Orione è stato testimone di questa gioia, della gioia del Vangelo e l’ha trasmessa e richiesta sempre ai suoi figli e figlie, agli alunni, ai giovani, ai laici, possiamo dire, fino al suo ultimo respiro; gioia anche nelle difficoltà, nelle contraddizioni, nelle sofferenze, gioia invincibile, perché Gesù ha vinto ogni tristezza e ogni male. Lo vediamo così in questo frammento di lettera scritta il 12 marzo 1940, il giorno della sua morte, e con il quale voglio concludere questa condivisione:

 

Nobile signora,

Dio è il Padre celeste che tutto può e tutto vuol darci, purché Lo preghiamo e Lo amiamo, in semplicità e abbandono come pargoli.

Si direbbe che il Signore ci voglia, in un certo senso, sempre bambini, e sempre lieti, sereni.

Proprio così, il Signore si ama e si serve in santa letizia, non nella tristezza, ond’è che S. Francesco di Sales non credeva alla santità melanconica e triste, e soleva dire «Santo triste tristo santo».

Francesco d’Assisi poi non voleva solo la letizia, ma la perfetta letizia.

Ho conosciuto don Bosco, era sempre allegro e di buon umore, anche quando gli levarono la Messa.

E Santa Teresa diceva: «niente ti turbi». Così erano i nostri fratelli santi, e così dobbiamo sforzarci, vincerci ed essere pure noi: sempre contenti e lieti nel Signore!

E come non si potrebbe essere pieni di santa letizia se il Signore è vicino a noi e in noi? «Scrupoli, malinconia, via da casa mia», diceva S. Filippo”[13].

 

Carissimi giovani, siete all’inizio di questi giorni, in cui vivrete un’esperienza profonda di formazione, di comunione e di crescita nella sequela di Gesù nel carisma di Don Orione.

 

Siete qui, non per caso; avete risposto innanzitutto alla chiamata del Signore che, attraverso Don Orione, ha sintonizzato i vostri cuori con la carità del Cuore di Dio e con il cuore di Don Orione.

 

Siete qui, perché avete risposto all’invito ad essere “discepoli-missionari, gioiosi testimoni del Vangelo, protagonisti di un sogno”.

 

Vivete questi giorni con grande apertura allo Spirito Santo e con grande docilità a quanto Lui vorrà modellare in voi.

 

Vivete questi giorni con grande apertura agli altri giovani arrivati dalle varie realtà orionine nel mondo; maturate il senso della comunione ecclesiale e carismatica, rinforzate il vostro senso di appartenenza alla grande Famiglia orionina e costruite fra di voi santi vincoli di fraternità e di amicizia, che vi aiuteranno a non sentirvi mai soli nella costruzione del Regno, nel cammino verso una vita più santa, vera, buona e bella nella “rivoluzione della gioia”, nell’impegno e nella responsabilità storica che Gesù, la Chiesa e Don Orione, oggi affidano a voi.

 

Contate sempre su Maria, la Madre di Dio e nostra, la prima discepola-missionaria, la prima testimone gioiosa della Parola. Con Maria avrete sempre la forza per testimoniare la fede, senza compromessi, senza mezze misure; con Maria avrete il coraggio di “scendere dal balcone” e toccare la carne di Cristo nelle periferie dell’esistenza umana, con Lei avrete la gioia nel cuore per cantare il vostro Magnificat, per le meraviglie che l’Onnipotente farà nella vostra umiltà e piccolezza. Con Maria potrete trovare il vostro posto nella Chiesa e nella società, non avrete paura di rispondere con radicalità alla vocazione che Dio ha pensato per voi.

 

E contate anche su noi, sul nostro sostegno, sulla nostra fiducia, sulla nostra preghiera, sul nostro sincero affetto nel Signore.

 

Un pensiero va anche ai vostri animatori. A voi, religiosi e religiose, che accompagnate questi giovani. La pastorale giovanile non è un “lavoro”, un “servizio” come tanti altri, ma è un vero “privilegio”, perché a voi, Dio e la Congregazione vi affida nella persona dei giovani, il futuro, vi affida la speranza della Chiesa e della società. Giovanni Paolo II era felice fra i giovani e i giovani erano felicissimi con lui, diceva spesso che, accanto ai giovani, non si invecchia! Ed è vero!! Ma anche i giovani hanno bisogno di vedere in voi, religiosi gioiosi, discepoli missionari coerenti e fedeli, entusiasti e intraprendenti, aperti e vicini. Hanno bisogno di vedere la vostra testimonianza di amore alla vostra vocazione, di tensione alla santità, di dedizione radicale e autentica a Cristo, alla Chiesa e alla Congregazione. I giovani non hanno bisogno di, come si dice in spagnolo, “màs de lo mismo” (più dello stesso), ma di uomini e donne totalmente di Dio e del prossimo, di uomini e donne veri, capaci di “volare alto”, di “ideali grandi” per i quali vale la pena donare tutta la vita. I giovani guardano voi e vogliono trovare veri compagni di cammino nella sequela di Cristo.

 

Allora, Ave Maria e avanti, carissimi religiosi e sorelle, animatori e animatrici della Pastorale giovanile orionina. Avanti con speranza e con gioia, con la gioia che ci caratterizza come orionini e orionine. A voi (ma anche ai giovani e a tutti noi presenti) questo piccolo brano di una lettera di Don Orione a don Montagna, scritta dall’Argentina nel 1934, dove si rivela un Don Orione gioioso e ottimista. Ecco le sue parole:

Abbiamo da fare con i giovani e col popolo, - come li tireremo a Dio, se non siamo un po' allegri? Allegri in Domino, s'intende! Abbiamo dei chierici, del personale, dei sacerdoti, degli eremiti, - se saremo taciturni, pensierosi sempre, diventeremo loro pesanti, non faremo amare la Casa, la Congregazione: noi non siamo trappisti: noi siamo i gaudenti della Carità: noi siamo i santi dell'allegria. Guai se avremo sempre un fare e una faccia da quaresima! No, no, voglio star allegro e ballare in Domino anche in quaresima! Se saremo tristi, come faremo la felicità di chi sta con noi? Noi dobbiamo irradiare la gioia, la letizia di Dio, la felicità di Dio: far sentire che servire e amare Dio è vita, è calore, è ardore, è vivere sempre allegramente, - e che solo i servi di Dio sentono la pace gioiosa e il bene e la gioia santa della vita. Niente cappa di piombo, né su di noi né su chi sta con noi! Cantate! Suonate! Letiziatevi in Domino!: riempite la Casa di soave festosità. Servite Domino in laetitia! «Scrupoli e Malinconia via da Casa mia», diceva S. Filippo. Io voglio ballare, cantare, suonare anche da morto[14].

 

Voglio concludere ricordando un canto, molto conosciuto in Argentina, composto da una nostra suora, la Hna. Maria Julia Lorenzo: Ser Don Orione hoy (essere Don Orione oggi), perché penso che contenga in sintesi, ciò che voi, ciò che noi, siamo chiamati ad essere e a fare come orionini e orionine nella Chiesa e nel mondo oggi. Nel cantarlo insieme, rinnoviamo il nostro impegno e il nostro desiderio di essere autentici discepoli-missionari orionini, gioiosi testimoni del Vangelo:

 

 

Hubo un hombre que tenía el corazón lleno del amor de Dios, un corazón sin fronteras.

Que tenía la pasión por encontrar a Jesús en los demás, en todo aquel que sifriera.

Nunca retrocedió, cuando encontró el dolor, Él se abrazó a la Cruz, porque en ella vio a Jesús.

Y no es un hombre que pasó, ni su recuerdo quedó atrás,

pues Don Orione quiere estar, entre nosotros, hoy.

 

SER DON ORIONE HOY, ES ESCUCHAR SU VOZ

AMAR COMO ÉL AMÓ, VIVIR COMO ÉL VIVIÓ

CON LA MADRE DE DIOS, SIEMPRE EN EL TIMÓN.

 

Ser como él es buscar sin descansar, a los hombres que se van, y se alejan de Cristo.

Trabajar sin cansancio por llevar, a los brazos del Señor, a los que han perdido.

Es luchar por llevar, la luz de la caridad, para poder llenar los surcos que dividen.

Y sin dejar de ser quien soy y sin perder mi identidad, el desafío es lograr, ser Don Orione hoy.

 

Ser como él es amar y obedecer, con la fuerza de su fe, viendo a Cristo en el Papa.

Trabajar sin cansancio por vencer, lo que impide que esa fe, brille hoy en las almas.

Y no es cuestión de hablar, ni sólo es cuestión de hacer, es ser capaz de dar, la vida como Cristo.

Y en cada gesto entregar de nuestras almas lo mejor, mirando a Cristo que vendrá,

con su inmenso amor.

 

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[1] Don Orione, Scritti 63, 227.

[2] Papa Francesco, discorso durante la veglia di preghiera con i giovani, XXVIII GMG, Copacabana, 27 luglio 2013.

[3] Documento conclusivo di Aparecida, V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e del Caribe, Brasile, maggio 2007, n. 501.

[4] Don Orione, “Lo Spirito di Don Orione”, Vol. I, La nostra spiritualità, 1. Un programma di vita.

[5] Documento di Aparecida, n. 209.

[6] Papa Francesco, Esortazione apostolica Evangelii gaudium, n. 120.

[7] Don Orione invia la sua voce “registrata” ai suoi benefattori e amici d’Italia, dall’America 1936, Scritti 80,170.

[8] Papa Francesco, discorso durante la veglia di preghiera con i giovani, XXVIII GMG, Copacabana, 27 luglio 2013.

[9] Benedetto XVI, Discorso inaugurale, V Conferenza generale dell’Episcopato Latinoamericano e del Caribe, Aparecida, 13 maggio 2007.

[10] Papa Francesco, Evangelii gaiudium, n. 1.

[11] Documento di Aparecida, n. 29.

[12] Don Orione, Scritti 63,227.

[13] Don Orione, lettera alla “Nobile Signora Ida Gallarati Scotti, Sanremo 12 marzo 1940, Scritti 44,145.

[14] Don Orione, lettera a don Montagna, da Victoria, 9 novembre 1934; Scritti 21, 179.

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01 luglio

anteprima1 0107016Giovedì 30 giugno 2016 presso la Casa Madre delle Suore orionine in Tortona si è celebrata la Festa del Sacro Cuore e del grazie. A presiedere la Celebrazione Eucaristica il parroco don Giovanni Castignoli animata dalla corale “San Luigi Orione” di Pontecurone diretta dal M° Gian Maria Franzin. A seguito una testimonianza della volontaria sig.ra Bernardette e l’intrattenimento musicale del gruppo “I Beathovens” durante il momento di fraternità conclusosi con il ringraziamento della superiora Sr. M. Eliodora a nome di tutte le consorelle della casa.

Abituati ormai a ritrovarci dopo una festa, leggere sul giornale o su internet, punto per punto quanto avvenuto, come se fosse una pura cronaca senza “addentraci” in quello che l’avvenimento ci voleva suggerire, vogliamo in questa occasione farci “trafiggere il cuore” e donare qualche “goccia” del nostro sangue per alimentare ”l’immenso Cuore amabile” di Gesù.

Fabio Mogni

Continua a leggere la notizia sul sito del Santuario della Madonna della Guardia

 

 

 01 luglio

anteprima1b 107016Con la FESTA DELLA RICONOSCENZA Casa Serena Don Orione ha ringraziato il Signore per il bene che ha ricevuto durante quest’anno, bene che si esprime anche con l’azione di tante persone che nel quotidiano si “rimboccano le maniche” come si fa nell’ambiente orionino, unendo contemplazione e azione e concretizzando con impegno belle iniziative a favore delle Ragazze di Casa Serena. Abbiamo così ringraziato volontari, amici, benefattori, personale, familiari, associazioni, autorità civili e religiose, in particolare il M.O.V. (Movimento Orionino Volontari) e l’U.N.I.T.A.L.S.I. di Fano.

L’evento si è aperto alle 17.00 con una sorpresa tanto grande, quanto inaspettata, ossia l’arrivo dell’immagine della MADONNA DI FATIMA in preparazione del Centenario dell’apparizione del 13 maggio 1917. Fatta corona dalle 30 ospiti, tutte con un fiore tra le mani, accompagnate da altrettanti volontari, la Sacra immagine con tutta la sua solennità è entrata nel giardino di Casa Serena, dove si è celebrata la S. Messa di ringraziamento con Don Francesco Pierpaoli e Don Luigi Spallacci, in cui ci si è interrogati sulla modalità della Chiesa di attuare il messaggio di Cristo che davanti a un problema, se ne fa carico con misericordia invece di evitarlo con l’indifferenza. Ci siamo subito affidati a Lei, alla Madonna, con la preghiera dell’AVE MARIA pregando per tutte le persone a noi care.

Ciascuna delle Ragazze, in nome di tutti, ha offerto a Lei il proprio fiore come segno di consegna di noi stessi, mentre un volontario pregava Maria con le parole di San Luigi Orione che vogliamo condividere:

 

Ai tuoi piccoli figli, dona, Beatissima Madre, amore amore;

quell'amore che non è terra, che è fuoco di carità e follia della Croce.

Amore e venerazione al "dolce Cristo in terra ",

amore e devozione ai Vescovi e alla Santa Chiesa;

amore alla Patria, sì come Dio lo vuole;

amore purissimo ai fanciulli, orfani e derelitti;

amore al prossimo, particolarmente ai fratelli più poveri e doloranti;

amore ai reietti a quelli che sono ritenuti quali rottami, rifiuti della società;

amore ai lavoratori più umili, agli infermi, agli inabili,

agli abbandonati, ai più infelici, ai dimenticati;

amore e compatimento per tutti: ai più lontani,

ai più colpevoli, ai più avversi, a tutti; e amore infinito a Cristo.

Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo,

che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lacrime.

Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri!

Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo

e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo;

e in Cristo si consumi, in una luminosa evangelizzazione dei poveri;

la nostra vita e la nostra morte

siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore.

E poi... e poi il santo Paradiso! – Vicini a Te, Maria: sempre con Gesù,

sempre con Te, seduti ai tuoi piedi, o Madre nostra. in Paradiso, in Paradiso! AMEN

 

La Santa Messa animata dal Gruppo del Rinnovamento dello Spirito ha avuto il suo culmine nell’amministrare i Sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione alla Sig.ra BINGELLI NELLY.

Subito dopo sono stati conferiti da Sr. M. Gabriella Lisco Superiora di Casa Serena 3 Riconoscimenti: il primo a BRACCI AGNESE per i 20 ANNI DI FEDELTA’ AL LAVORO A CASA SERENA, il secondo è andato ad una delle Ragazze di Casa Serena: DANIELA J. per IL DONO DELLA RICONOSCENZA, il terzo al Volontario MOV – UNITALSI MAURO MARIANI di Pesaro PER LA SUA DISPONIBILITA’ A 360 GRADI A CASA SERENA.

E’ seguito poi lo spettacolo “I COLORI DELLA MISERICORDIA”, realizzato dalle nostre ragazze sostenute dalle Educatrici insieme ai volontari e al personale, in cui ci è stato trasmesso il forte messaggio che per vivere la Misericordia è necessario toglierci le maschere che limitano le espressioni delle nostre emozioni.

Si è conclusa la festa con il buffet offerto dalla Cooperativa "Tre Ponti" e dalle Amiche di Casa Serena che ringraziamo di cuore.

Presenti anche l’Ass.re alle Politiche Sociali Marina Barghesi e la Consigliera Provinciale per la Congregazione Sr. M. Carla Tonelli.

G. L.

27 giugno

anteprima2 2706016Sr. M. Augustyna della Provincia “N. S. di Częstochowa” ha realizzato e promosso in collaborazione con i Figli della Divina Provvidenza e i giovani della Parrocchia “San Giuseppe lavoratore” di Wołomin (nelle vicinanze di Varsavia) un simpatico spot con cui rivolgono un messaggio di invito nella Patria di San Giovanni Paolo II, a Crocovia, a tutti i ragazzi del Movimento Giovanile Orionino, che a luglio si recheranno in Polonia per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù 2016.

Con grande gioia e speranza aspettiamo il vostro arrivo. Desideriamo ardentemente ospitarvi nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e nella nostra Parrocchia”... è questo il fulcro del gioioso messaggio realizzato dai giovani polacchi

A Wołomin le Piccole Suore Missionarie della Carità, operano in collaborazione con i Figli della Divina Provvidenza, nell’Ospizio per malati terminali “Divina Provvidenza in cui svolgono un delicato servizio infermieristico per gli ospiti della Struttura.

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sito: MGO 

Giovedì, 30 Giugno 2016 10:20

Costa d’Avorio: incontro per ragazze

23 maggio

anteprima1 2305016Il 21 maggio nella comunità di Anyama è stato organizzato un incontro sul tema “Il senso della vita” al quale hanno partecipato 22 ragazze provenienti da Abobo, Abidjan Vridi-Canal, Adyzmè e dalla parrocchia di Anyama (dai 14 anni in su). Fra di loro anche una giovane di religione musulmana e un’altra della chiesa metodista.

L’incontro è stato organizzato da Sr. M. Selina in collaborazione con altre suore della comunità. All’inizio è stato proiettato il film la “Farfalla” che ha aiutato le partecipanti alle ulteriori riflessioni e condivisioni. Di seguito Sr. M. Silvina ha presentato alle ragazze la vita di San Luigi Orione e il suo carisma e le Juniores: Sr. M. Emanuela, Sr. M. Pauline e Sr. M. Virginie hanno condiviso l’esperienza della propria vocazione. Le ragazze hanno potuto fare domande e capire meglio la specificità della vita religiosa orionina; inoltre hanno trascorso un giorno con le suore condividendo alcuni momenti della giornata, come la preghiera, l’agape fraterna, i canti e i dialoghi in un clima di fraternità e di gioia.

Alle giovani è stata data l’opportunità di conoscere le opere portate avanti ad Anyama cioè la scuola di taglio e cucito gestita da Sr. M. Julianne e il dispensario e l’ospedale a cura di Sr. M. Silvina.

Le ragazze hanno valutato positivamente il loro incontro e ne hanno chiesto un altro, per il mese di agosto.

Affidiamo queste giovani alla Vergine Santissima e a don Orione perché il seme seminato in questa occasione porti molti frutti. Deo gratias!

02 maggio

anteprima1 0205016Le Piccole Suore Missionarie della Carità della comunità di Ankazoabo hanno organizzato sabato 23 aprile, una piccola “tournée” ed alcuni incontri, per il gruppo di giovani di Ankilimasy che si sono esibiti in uno spettacolo musicale nelle località di Antandrano e Tandrano.

Il gruppo di 21 ragazzi, insieme alle Suore e a don Ludwik, sono partiti la mattina presto e nel corso del viaggio hanno fatto una sosta ad Ampandramitsetaka per celebrare la S. Messa e il battesimo per 3 persone. Le suore hanno poi incontrato il gruppo MDMK (Mpiray Dinidinika Miara Miaina amin'i Kristy – Comunità di Vita Cristiana) e dopo il pranzo i giovani hanno presentato il loro spettacolo.

Nel pomeriggio il viaggio è proseguito per Tandrano dove la sera i giovani si sono nuovamente esibiti. La domenica mattina tutti hanno partecipato all’Eucarestia e poi ad un incontro per ripartire verso casa pieni di entusismo e i gioia per la bella esperienza vissuta.