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2 luglio

 

anteprima1 0207014E’ da poco stato inaugurato a Genova all’interno del complesso “Madonna delle Salute” di Quezzi, un nuovo polo di attività delle PSMC e dell’Associazione “L’ abbraccio di Don Orione” che già da alcuni anni si occupano dell’accoglienza di bambini abbandonati tra 0 e 6 mesi in attesa di affidamento e di madri con bambino.

Il nuovo progetto è stato chiamato: “A Braccetto” e prevede una collaborazione “a braccetto” appunto, con tutte le organizzazioni ed i gruppi di volontariato che più si occupano della maternità, dell’aiuto alle madri ed alle famiglie, della cura e della tutela dei neonati.

Nella nuova struttura vengono raccolti indumenti ed oggetti di varia necessità, un locale è dedicato all’allestimento dei pacchi e al confezionamento dei materiali da distribuire, il tutto agevolato dalla presenza di una lavanderia, una stireria e di un magazzino.

 

In occasione dell'Inaugurazione la poetessa Anna Maria Campello, ha scritto una bella e semplice poesia che è stata letta durante l'evento.

 

 

  pdf Leggi la cronaca dell'inaugurazione di Ezio Fulcheri (135.49 kB)

pdf  POESIA per "A BRACCETTO" (23.21 kB)

1 luglio

 

anteprima1 07014Nella casa di spiritualità di Anzio si è celebrata, dal 23 al 28 giugno 2014, l’assemblea delle consorelle della Provincia "Mater Dei" (Italia). Il titolo dell’assemblea provinciale tratto dalla decisione principale dell’XI Capitolo Generale è stato: “Venite e vedrete per un nuovo stile di vita”.

Oltre alle consorelle del Consiglio Provinciale, hanno partecipato tredici delegate elette dalle assemblee locali, Sr. M. Gemma Monceri, consigliera Generale, Sr.M. qp8qsefina Gutierrez, rappresentante delle suore Sacramentine e Sr. M. Alessia Mani, juniora invitata dal consiglio provinciale.

In un clima di preghiera, discernimento nello Spirito, senso di appartenenza si è dato inizio alla assemblea che prevedeva il seguente percorso:

  1. valutazione
  2. riflessione
  3. discernimento
  4. identificazione di alcune proposte per il prossimo triennio che ci separa dal XII Capitolo Generale.

Attraverso lo studio delle schede pervenute dalle comunità, la riflessione personale e i lavori di gruppo si è giunti alla formulazione del testo delle proposte da presentare alla prossima assemblea generale di Buenos Aires. Per preparare la votazione delle delegate, il giorno della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù dopo aver rinnovato la consacrazione personale al Sacro Cuore, le assembleari si sono recate all’Abbazia di Fossanova (LT). In questo luogo di preghiera e silenzio millenario guidate da Fra’ Marco le assembleari hanno respirato un intenso momento di spiritualità, cultura, storia e fraternità.

L’assemblea si è conclusa con la votazione delle delegate, sono risultate elette:

 

 - Sr M. Gabriella Perazzi

 - Sr. M. Irene Bizzotto

 - Sr. M. Carla Tonelli

 - Sr. M. Gabriella Lisco

 

Sostitute

 

 - Sr.M. Anselma Scanu

 - Sr. M. Francesca Pasquini

Ringraziamo il Signore per il percorso fatto, affidiamo la Congregazione e ogni Piccola Suora Missionaria della Carità al Sacro Cuore di Gesù ricordando le parole scaturite da esso, udite da San Luigi Orione: “Da qui partirà la mia gloria e la mia misericordia”.

Sr. M. Carta Tonelli

01 luglio

anteprimanotizie varie 99 anniTra le comunità delle Piccole Suore Missionarie della Carità che il 28 giugno hanno festeggiato il 99° anniversario di fondazione, in preparazione al Centenario sono giunte notizie da Pontecurone,  Quezon City (Filippine), e Andrambato (Madagascar).

A Pontecurone le suore hanno celebrato la ricorrenza con una S. Messa presieduta dal Superiore generale dei Figli della Divina Provvidenza Don Flavio Peloso.

Nelle Filippine la comunità di Quezon City ha iniziato la celebrazione la sera del 28 giugno. L’Eucarestia è stata presieduta da Don Anderson (FDP) che è arrivato con i suoi i suoi novizi. Nella solennità dei Santi Pietro e Paolo le suore hanno offerto la messa in modo particolare per il Santo Padre Francesco.

Alla celebrazione erano presenti anche suore di altre Congregazioni, i volontari laici che aiutano le PSMC nel “Feeding Program” e nel dispensario. Un gruppo di giovani della parrocchia ha animato la messa con i canti. Al termine della celebrazione è stato presentato un piccolo video sul tema di questo terzo di preparazione al Centenario: “Ripartire dalla Carità: una storia da celebrare, vivere e annunciare” al termine del quale tutti i presenti hanno condiviso il tipico ‘’pansit’’ e biko.

Ad Andrambato la Famiglia orionina si è riunita per festeggiare insieme i 99 anni della Congregazione, la festa del Papa e l’apertura del terzo anno alla preparazione del Centenario. All’inizio della Santa Messa è stata letta la storia dell’Istituto per presentare il cammino fatto e tutte le Madri generali che si sono succedute nel corso di questi 99 anni di storia. .

Sr. Marie Justine, Superiora regionale ha letto la circolare della Madre generale, scritta per questa speciale occasione, e al termine ha invitato tutti a pregare per il Papa con l’intercessione della Madonna.

Durante l’omelia, Padre Mamisoa Ramanandafy (FDP) ha rilevato l’importanza della chiamata dei due Apostoli Pietro e Paolo che hanno operato per l’edificazione della Chiesa.

La Delegazione, in questo giorno di festa ha ricevuto 4 giovani che iniziano il cammino del postulandato: Louisette, Haingo, Lalaina e Jeanne. Alla celebrazione erano presenti anche i membri del MLO.

La presenza di Sr. Maria Noemi (Economa generale) in questi giorni in Madagascar, ha allietato ancor di più il giorno di festa. 


1 luglio

anteprima2 epigrafe carolina feltriInaugurata sabato pomeriggio a Piccagallo l’epigrafe lignea che i Sigg. Carla e Gian Luigi Berri, proprietari della storica cascina, hanno voluto apporre sulla facciata della casa colonica, dove l’11 dicembre 1833 nacque la mamma di San Luigi Orione, Carolina Feltri. La cerimonia è stata introdotta dal padrone di casa, ex allievo del Dante, e dalla Prof. M. Luisa Ricotti, che ha parlato della cascina Piccagallo all’epoca della nascita di Carolina Feltri. L’evento, che ha visto la partecipazione di autorità religiose, militari e politiche e di tanta gente devota al Santo, nato a Pontecurone, è stato presieduto dal Superiore generale della Congregazione orionina, Don Flavio Peloso. Nelle sue parole, che hanno preceduto e fatto da corollario alla discoperta dell’epigrafe lignea, ha giganteggiato la figura della mamma Carolina, come pilastro imprescindibile nell’educazione ai valori non solo cristiani e morali, ma anche sociali e pedagogici, a cui il Santo si è sempre ispirato e riferito nell’intero corso della sua vita, spesa, fino all’ultimo, per aiutare i più deboli e tutta l’umanità dolorante e abbandonata.

Maria Luisa Ricotti Angeleri

 

Come stabilito dal Programma, dopo la discoperta dell’epigrafe, alle ore 21.00, a conclusione della giornata, Don Flavio ha celebrato la Santa Messa presso il monumento di San Luigi Orione, nei giardini "Giovanni Paolo II".

30 giugno

anteprima 99 anni psmc casa generaleLa Famiglia delle Piccole Suore Missionarie della Carità ha celebrato sabato 28 giugno, l’Apertura del Terzo anno di preparazione al Centenario dell’Istituto e il 99° anniversario di Fondazione (29 giugno 1915).

È stata una vera festa di “Famiglia”, alla quale sono intervenuti amici, collaboratori, consorelle delle vicine comunità religiose e del Movimento “Tra Noi”.

La Santa Messa è stata presieduta dal Consigliere generale dei FDP don Fulvio Ferrari e concelebrata da don Malcolm Dyer (FDP) e don Giacomo Defrancesco (FDP).

Durante l’omelia don Fulvio ha parlato della Carità, come CENTRO della celebrazione e programma di vita dell’Istituto delle PSMC, in quanto già contenuta nel loro nome: “Piccole suore missionarie della carità. Il nome è già un programma. Vi è un programma più bello e ambizioso di questo? Essere missionarie dell’amore di Gesù nel mondo. Il programma è vasto come l’intero Vangelo. Voglio essere missionaria perché voglio portare l’amore di Gesù nel mondo intero, farlo conoscere a tutti i fratelli e sorelle perché insieme vogliamo lodare e ringraziare il Signore Gesù che tanto ci ha amati. Essere missionario vuole proprio dire fare conoscere l’amore di Dio, perché Dio stesso è missionario dacché l’amore esige l’incontro con l’altro. Dall’eternità Dio si è messo in cammino per andare incontro all’uomo. Questa dinamica è sostenuta solo dall’amore. Noi siamo testimoni di questo amore. La nostra missionarietà è tale se manifesta l’amore di Dio”.

Don Fulvio ha poi aggiunto: “Dobbiamo assolutamente prendere coscienza che se la nostra missionarietà non è espressione dell’amore di Dio ma soltanto programmazione umana e risposta ad esigenze di solidarietà non avrà futuro e ciò che si è fatto sarà legato soltanto alla fama o alla presunzione di qualche persona” ed ha proseguito parlando del prossimo Centenario: “Il prossimo anno la Congregazione compie cent’anni. Possono esser tanti e possono esser pochi, possono esser un traguardo o solo l’inizio. Dipende solo da noi, cioè dalla nostra risposta all’amore di Dio. Se vi è stata risposta d’amore siamo solo all’inizio; se questo amore è alimentato costantemente la missione è sempre aperta, sempre nuova e sempre giovane”.

Dopo l’Eucarestia, Madre Maria Mabel Spagnuolo ha rivolto ai presenti il suo ringraziamento per essere intervenuti. Si è poi soffermata sulla “prima parte” del tema di questo 3° anno di cammino verso il Centenario e cioè: “Ripartire dalla Carità: una storia da celebrare, vivere e annunciare”, come sfida per ricominciare a camminare con slancio verso il futuro. La Superiora generale ha quindi ringraziato Madre M. Elisa Armendariz e Madre Maria Ortensia Turati (presenti alla celebrazione), per quanto hanno fatto per la Congregazione e tutte le consorelle che hanno contribuito a fare la storia delle Piccole Suore Missionarie della Carità.

A conclusione della S. Messa i partecipanti si sono recati processionalmente con un piccolo cero acceso, verso la statua della Madonna, nel giardino della Casa generale, per chiedere a Maria di essere "luce" per tutti. Dopo la preghiere del Centenario, è seguita l'agape fraterna.

 

 

 

Approfondendo la Decisione sullo stile di vita Atti dell’XI CG

 Vivere i voti con stile comunionale come essere "liberi da" e "liberi per".

(Dimensione sacerdotale: n° 15, pag. 49)

 

Riprendiamo, dopo la celebrazione delle Assemblee locali, la riflessione mensile sullo “stile di vita”. Il “pezzetto” di oggi ci colloca sul bel tema dei “voti” e, per ragioni ovvie di spazio, ci soffermeremo solo su due aspetti: la libertà e la comunionalità.

La libertà: leggiamo in GS 17: “la dignità dell’uomo richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere, mosso cioè e indotto da convinzioni personali, e non per un cieco impulso interno o per mera coazione esterna. Ma tale dignità l’uomo la ottiene quando, liberandosi da ogni schiavitù di passioni, tende al suo fine con scelta libera del bene, e si procura da sé e con la sua diligente iniziativa i mezzi convenienti”.

Allora, questo testo ci ricorda che la professione dei voti, è per noi un atto sublime di libertà e di “libera scelta del bene”. La professione dei “voti” non è fondamentalmente una “rinuncia”, una negazione o repressione della volontà, del possesso o della sessualità: i voti non sono un “no”, ma sono un “”. Un ad una “chiamata divina” e un “” di “risposta umana”, di decisione cosciente, di scelta libera, coerente e responsabile, scoperta come l’unica verità della propria vita. Questo “” implica le specifiche esigenze della vocazione e del carisma liberamente accolti e, quindi, le rinunce; include la verifica e il confronto con lo stile di vita assunto, in modo che “la scelta di vita presa nel momento della professione potrà essere un punto costante di riferimento e una chiave immutabile d’interpretazione per tutte le decisioni future[1].

Gesù è per noi il modello più perfetto di questa libertà. Lui, con le sue scelte, ci insegna che la libertà è piena nella misura in cui si dà spazio alla signoria di Dio su di noi e, quindi, la libertà proposta da Cristo fa un salto qualitativo dalla signoria del nostro spirito su noi stessi (autodeterminazione) a quella di Dio su noi: “il mio alimento è fare la tua volontà, o Padre”. Questa volontà lo porta a non lasciarsi opprimere da nessun condizionamento interno, esterno, sociale o religioso, fino ad accogliere la passione e la morte come massimo atto di amore e di coerenza con la scelta fatta: con il sì dell’orto, ci dimostra che, con la grazia di Dio e per opera dello Spirito, è possibile essere liberi, signori di sé, in qualunque situazione, anche le più opprimenti[2].

Alla luce di questa riflessione possiamo capire ciò che questo tema di oggi ci propone: “vivere i voti per essere liberi da e liberi per”. Solo vissuti con questo spirito e con questa consapevolezza i “voti” saranno per noi fonte di gioia, di felicità, di generosità, di libertà, di fecondità fraterna e apostolica. Altrimenti sarebbero per noi e per chi “ci vede” una “gabbia” che, prima o poi, ci renderebbe tristi, malate, egoiste, ipocrite e, quindi, non credibili né attraenti (Papa Francesco direbbe: “zitelle” con faccia di “peperoni in aceto”!).

Per ultimo, la comunionalità: “vivere i voti con stile comunionale”. La nostra scelta vocazionale ci colloca nel seno di una comunità: in una Famiglia religiosa, in una Provincia o missione, in una comunità concreta, in una Chiesa locale e in un’opera o servizio concreti. L’appartenenza alla stessa famiglia come PSMC ci inserisce in un “progetto carismatico” comune e liberamente accolto da ognuna. Non siamo delle “solitarie” o delle “single”, anche quando l’apostolato o la missione ci può chiamare in forma individuale o personale a svolgere qualche servizio, siamo sempre “parte” di un “corpo”. Anche se i nostri “voti” sono sempre una “risposta libera e personale”, sono comunque sempre inseriti nel vissuto di un corpo, di una comunità, di un carisma. “Liberi da”, è essere liberi dall’individualismo, dall’autoriferimento, dall’auto-eremitaggio, dall’isolamento… “Liberi per” è essere liberi per amare, per servire, per costruire, per dare vita e dare la vita.

Questo è lo “stile comunionale” al quale siamo chiamate attraverso la professione dei “voti”: lamore verginale che tende primariamente all’universalità, ad amare tutti creando e costruendo l’unità, che è fondamento della fraternità universale, è fare esperienza quotidiana di gratuità e disinteresse: è l’amore di amicizia che porta al puro dono di sé, libero, aperto e disponibile a tutti; la povertà che può esprimersi nella storia solo nell’autentica fraternità, che non solo sceglie il non-avere, ma il mettere tutto in comune nel piccolo gruppo e nell’umanità, che è solidarietà, compassione, testimonianza dei veri beni, quelli del Regno di Dio; lobbedienza che è libera disponibilità alla volontà salvifica di Dio e impegno, attraverso le mediazioni istituzionali, a compiere più pienamente la sua missione di servizio al Regno: la persona autenticamente obbediente secondo il vangelo è libera da sé e dalle proprie idee, per proporre o per cedere, assoggettandosi solo a Dio, nell’autentica disponibilità alla fraternità, alla sua Congregazione[3].

Condividiamo: quale formazione abbiamo ricevuto sul tema di oggi? Quanto già viviamo di questo stile “comunionale” e “libero”? Quali lacune troviamo ancora nel vivere i voti con questo stile? Buon incontro!

 


[1] Rodriguez Carballo J. ofm, segretario CIVCSVA, Fedeltà e perseveranza vocazionale, Rivista Testimoni, 6/2014, pag. 22.

[2] Cfr. Cappellaro JB, Spiritualità di comunione, La spiritualità dei consigli evangelici, EDB 2008, pag. 601 ss.

[3] Cfr. ibidem pag. 604-629.

30 giugno

anteprima1 0107014In occasione del 99° Anniversario di Fondazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità, celebrato ieri 29 giugno 2014, Madre M. Mabel Spagnuolo ha rivolto un saluto ed una riflessione su questa importante ricorrenza che avvicina l'Istituto alla storica data dei 100 anni di Fondazione che ricorreranno il prossimo anno 2015:

 Carissime sorelle!
Questo ultimo anno che ci prepara alla solenne celebrazione del nostro Centenario di Fondazione, viene provvidenzialmente preceduto e preparato da due grandi feste liturgiche: la Solennità del Sacro Cuore di Gesù e la Memoria dell’Immacolato Cuore di Maria.
Il Cuore di Gesù, dal quale siamo nate e dal quale siamo chiamate a “ripartire” per portare la Sua misericordia e la Sua gloria fino ai confini del mondo.
Il Cuore Immacolato di Maria, dal quale siamo chiamate ad essere “madri e serve” dei piccoli con amore puro, universale, tenero e generoso...

Leggi la Circolare della Superiora generale

27 giugno

scaro cuore 2706014Come ogni anno la la festa del Sacro Cuore di Gesù, che oggi la Chiesa festeggia, è una data molto importante per l'Istituto delle Piccole Suore Missionarie della Carità. Al Sacro Cuore, infatti, Don Orione consacrò la nascente Congregazione, che il 29 giugno prossimo festeggerà i 99 anni di Fondazione.

"La vostra minima istituzione fu fondata nel Cuore di Gesù, perché di là è venuta la carità sulla terra e di là Voi la dovete attingere per voi e per gli altri cui la Misericordia di N. Signore vi indirizzerà, e la vostra fede sta nella Croce e nella Chiesa del Papa, e la vostra fermezza sta nella santa Provvidenza e nella Chiesa Santa del Papa e dei Vescovi che sono in unione e dipendenza con Lui, che è il Vicario unico di Gesù Cristo sulla terra".

(Don Orione alle PSMC, 18 agosto 1921, dall'Oceano Atlantico; Scritti 65,248ss)

 

Dal 2012 le PSMC stanno vivendo un triennio di preparazione al Centenario di Fondazione che si festeggerà nel 2015.

 

pdf  Sacro Cuore (337.8 kB)

  Apertura terzo anno del Cammino verso il Centenario delle PSMC

 Vai alla pagina del Centenario

 

 

27 giugno

anteprima2 2706014Sr. M. Noemi Guzzi continua in questi giorni la sua Visita in Madagascar dove parteciperà a partire dal 1° luglio all’Assemblea Regionale della Delegazione “Maria Regina della Pace”. Il 25 e 26 giugno accompagnata dalla Superiora Sr. M. Justine Razanabahoaka ha visitato la comunità "Madre della Speranza" a Moramanga ed il Collegio “S. Jean de Matha” dove gli alunni hanno preparato danze di accoglienza ed hanno rivolto a Sr. M. Noemi un discorso di benvenuto ringraziandola per il bene che le suore compiono in Madagascar e per essersi recata in visita alla loro scuola. Sr. Noemi ha incoraggiato gli studenti, in procinto di affrontare l’esame di fine anno, a studiare bene e a crescere nella vita famigliare per essere veri testimoni nella società, nella scuola e nella famiglia.

Venerdì, 27 Giugno 2014 08:38

Costa d’Avorio: Esperienza missionaria

27 giugno

anteprima1 2706014Le novizie della Costa d’Avorio hanno vissuto un’esperienza missionaria tra la popolazione del villaggio di ONO, dal 14 al 23 giugno, guidate dalla loro Maestra Sr. M. Selina Ndegwa. Nel villaggio di Ono vivono persone di diverse nazionalità, e quindi diverse religioni e culture. La maggioranza di esse proviene dal Burkina Faso.

Obiettivo principale di questa esperienza, che è iniziata il 14 giugno con una Santa Messa celebrata dal parroco Pierre Kouassi Assamouan (FDP), è stato l’annuncio di Cristo e la condivisione della quotidianità con le persone del villaggio, confrontandosi su diversi temi. Questa esperienza è stata molto importante per la formazione delle Novizie ed in particolare per l’approfondimento del carisma. Nel corso della settimana Sr. M. Selina ha organizzato incontri con tutti i gruppi tra cui il gruppo di religione musulmana, e il capo del villaggio. Sono stati affrontati diversi temi come: la preghiera, il senso della famiglia, la carità, la fede, la riconciliazione, la cura dei malati. Sono stati momenti forti sia per le Novizie che per la popolazione.

Ecco alcune parole di Sr. M. Selina Ndegwa che ha guidato le giovani in missione:

Durante questa bellissima esperienza abbiamo capito che la vera gioia non viene dalle cose…ma nasce invece dall’incontro, dalla relazione con gli altri, dal sentirsi accettati, compresi, amati e dall’accettare, dal comprendere e dall’amare; e questo, come ha detto il Santo Padre Francesco, non per l’interesse di un “momento”, ma perché l’altro è una persona. La vera gioia nasce dalla gratuità di un incontro.

Il 22 abbiamo partecipato alla S. Messa di chiusura celebrata da Don Jean Baptiste, Meastro dei Novizi FDP, era presente anche il capo del Villaggio. Ringraziamo così il Signore per averci permesso di vivere questa settimana di missione, per la disponibilità del parroco, per il dono dell’incontro con la popolazione del villaggio, per la loro generosità, per l’accoglienza e i momenti di fraternità che ci hanno permesso di sentici parte di questa realtà. Con il loro esempio hanno testimoniato la bellezza, la solidarietà e la fraternità. In conclusione possiamo dire che ciò che abbiamo ricevuto è stato sicuramente molto più grande di quanto abbiamo potuto dare”.