27 Marzo 2013
Alleluia! Alleluia!
Gesù, nostra speranza, è risorto!
Carissime sorelle,
Quest’anno, il percorso quaresimale e, ancora di più, la celebrazione della Pasqua, sono attraversati da forti eventi ecclesiali, che hanno risvegliato e continuano a risvegliare la nostra fede, la nostra speranza, la nostra capacità di aprirci e di accogliere le “sorprese” dello Spirito Santo.Abbiamo accompagnato con tanta preghiera, rispetto e amore il congedo del caro Papa Benedetto XVI, e poi subito siamo entrate nel clima dell’attesa, dell’aspettativa, magari con un poco di preoccupazione per la vita e per il futuro della Chiesa, ma allo stesso tempo con tanta fiducia, certe che Dio gestisce il tessuto della storia e che la sua Provvidenza Divina avrebbe già ordinato tutto per il bene del suo popolo. (continua...)
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11 Febbraio 2013
“Nell’evento della Croce e della Risurrezione,
l’Amore di Dio ha redento il mondo e ha illuminato la storia”
(cfr. Messaggio del Papa per la Quaresima 2013)
Carissime sorelle,
Siamo ancora avvolte dalla serena dolcezza del tempo natalizio e, dopo un breve passaggio nel Tempo ordinario, la Quaresima ci apre le porte all’itinerario di riflessione e di purificazione, che ci preparerà alla celebrazione del più grande Mistero della nostra Fede: la Pasqua di Gesù. (continua...)
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27 Novembre 2012
Carissime sorelle,
Inizio a scrivervi la presente Circolare per l’Avvento, trovandomi a Bombouaka, in Togo, quasi alla fine del mio lungo e faticoso viaggio nelle nostre missioni Africane.Come sapete, dopo la Visita stabilita nelle Filippine e una breve “sosta” a Roma, sono partita per il Madagascar, dove ho partecipato alla celebrazione dei Voti perpetui di otto giovani consorelle e poi ho intrapreso il mio viaggio per il Kenya, dove abbiamo avuto l’importante incontro sulla formazione delle animatrici delle missioni dell’Africa e dell’Asia. È stato un vero incontro di scambio, di riflessione, di formazione e di rilancio di animazione delle nostre comunità, dell’apostolato e della formazione nelle diverse realtà missionarie, dove attualmente siamo presenti. Per tutte è stato un rinnovare l’impegno e lo slancio proiettandoci con nuove speranze verso il futuro, nella cornice delle decisioni dell’XI Capitolo generale. (continua...)
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20 Febbraio 2012
“A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
Ora… arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze” (Mt 25,6.10)
Carissime Consorelle,
mentre scrivo queste righe vi penso e vi “vedo” nell’impegno quotidiano, nelle molteplici responsabilità, che ognuna nel suo posto, svolge nel nome di Gesù e di Don Orione, fra i piccoli e i poveri. Per alcune l’inizio dell’anno scolastico vi trova anche nella fatica dell’inserimento in una nuova Comunità, in un nuovo apostolato o in una nuova responsabilità… Vi penso, vi “vedo” e spiritualmente vi seguo conoscendo l’amore, la dedizione e la generosità che si annida nei vostri cuori, i desideri e il travaglio per rispondere fedelmente al Signore nel cammino della santità… Tutto mi è motivo di tanta riconoscenza per quanto siete e per quanto fate! Perché voi siete il volto concreto di ciò che è chiamata ad essere una Piccola Suora Missionaria della Carità, una figlia di Don Orione, nella Chiesa e nell’ambiente. (continua...)
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Sr. M. Mabel Spagnuolo, 2 febbraio 2011
La giornata della Vita consacrata, che Giovanni Paolo II ha voluto nella Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, ogni 2 febbraio, ci avvolge in un clima di luce, accompagnato anche dai segni esterni con cui inizia la celebrazione Eucaristica di questo giorno, con la significativa benedizione e processione delle candele. (continua...)
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E il seme produsse il cento per uno…
DON ORIONE, IL SANTO CRISTOCENTRICO DEL ‘900
Capitolo provinciale Provincia “N. S. del Carmen” - Cile
(Sr. M. Mabel Spagnuolo – Roma, settembre 2010)
Le parole di San Paolo, scelte a capo di questa riflessione, possono essere messe in stretto e dinamico collegamento con le altre sue parole, diventate il motto di Don Orione: “Instaurare omnia in Christo”. (continua...)
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Polonia, 14 – 20 giugno 2009
OPERE DI CARITÀ, “FARI DI FEDE E DI CIVILTÀ”
Scopo specifico e identificante delle opere di carità è che siano fari di "fede e di civiltà"
di SUOR MARIA MABEL SPAGNUOLO
Iniziamo con questa riflessione il Convegno orionino delle Opere di pastorale della carità, con il quale vogliamo dare continuità a quello svoltosi a Genova, nel giugno del 2008, riprendendo il tema “Fari di fede e di civiltà”, ora applicato alle Opere di carità e di promozione umana, nelle quali sono attualmente impegnate le due Congregazioni dei Figli della Divina Provvidenza e delle Piccole Suore Missionarie della Carità. (continua...)
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(Sr. M. Mabel Spagnuolo – maggio 2009)
Sono stata recentemente e per la prima volta nelle Filippine, per visitare la Comunità delle nostre Suore che, da cinque anni, offrono la loro vita in quella lontana missione.Tante sono state le impressioni e forte l’esperienza man mano che le missionarie mi introducevano nella realtà filippina.Se dovessi definire le Filippine con poche parole direi: sono il dolore dietro al sorriso… (continua...)
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Approfondendo la Decisione sullo Stile di Vita Atti dell'XI CG
Ripartire da Cristo e fare esperienza di Lui e dei suoi pensieri, parole, sentimenti,
atteggiamenti, gesti, scelte… del Suo stile. Ciò attraverso lo studio, la meditazione del Vangelo,
come “prima regola di vita” (Cost. art. 8), la Lectio Divina, ecc., che porti all’annuncio profetico
in una prospettiva trascendente ed incarnata nella realtà.
(Dimensione profetica: n° 1 – pag. 44)
Questa prima caratteristica del testo sullo stile di vita che troviamo negli Atti, ci sta collocando subito nella direzione giusta, ci sta orientando verso il “centro vitale” e sull’unica motivazione della vita religiosa. Il Capitolo, analizzando la realtà della Congregazione, ha riconosciuto che, spesso, tante delle difficoltà, delle demotivazioni, degli scoraggiamenti e, purtroppo, delle defezioni sofferte in questi ultimi dieci anni, hanno la sua origine nella perdita dell’orizzonte cristologico, nella perdita della centralità di Cristo.
Frequentemente le attività occupano una grande parte del nostro tempo, delle nostre energie, pensieri e preoccupazioni e, spesso, “sacrifichiamo” la vita comunitaria, la vita di preghiera, la vita spirituale, lo studio, il riposo… perché prevalgono le urgenze apostoliche.
Lo stile di vita che il Capitolo ha voluto riproporre a tutte noi, PSMC, è radicato nella vocazione battesimale, nell’inserimento nella Vita in Cristo e, quindi, è uno stile profondamente e decisamente cristocentrico. Perciò siamo stimolate con forza a “ripartire da Cristo e fare esperienza di Lui”.
Possiamo domandarci: “allora, cosa abbiamo fatto fino adesso?” Certo! Non ci sono dubbi che tutte stiamo dando la vita per Gesù, spendendo tutte le nostre forze ed energie per Lui, però, il rischio è quello dell’abitudine… della routine… nella quale, essendo tutto scontato e ovvio, si può finire di cadere in una pericolosa “inerzia o paralisi spirituale”, priva di iniziativa, di entusiasmo, di creatività apostolica e di una vera “esperienza” della persona di Gesù: Sposo, Maestro, Amico, Salvatore.
“Ripartire da Cristo” vale a dire, “ripartire come Cristo”, cioè, con il suo stesso “stile di vita”. Gesù, chiamando i primi discepoli, li ha invitati con le parole: “Venite e vedrete” (Gv 1,39). Che cosa sono stati invitati a “vedere”? A vedere Gesù, a vedere dove abitava, a vedere come viveva, come si comportava, relazionava, pregava, amava, a vedere le sue scelte, i suoi atteggiamenti… cioè, ad “imparare” il suo “stile”. Così anche noi, siamo state chiamate alla Sua “sequela”, per incarnare il suo “stile” con la variante particolare del carisma orionino.
Per realizzare questo, la Chiesa e la Congregazione ci offrono, in ogni tempo e circostanza, tanti strumenti e mezzi, in primo luogo il Vangelo che, come dice l’art. 8 delle nostre Costituzioni, citando Don Orione, è “la nostra prima regola di vita”. L’impegno di “Ripartire da Cristo” coinvolge ognuna di noi, in qualsiasi età, condizione o servizio.
Rinnoviamo l’amore a Gesù, l’amore alla nostra vocazione, dicendo con Don Orione: “ora comincio!” mettendo Cristo al centro, prendendo fra le mani, con rinnovato entusiasmo, la Parola di Dio, ruminandola e assaporandola “attraverso lo studio, la meditazione, la Lectio Divina, che porti all’annuncio profetico in una prospettiva trascendente ed incarnata nella realtà”. Così “diventeremo” Gesù, vivendo il suo stesso stile di vita.
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Approfondendo la Decisione sullo Stile di Vita Atti dell'XI CG
Imparare alla scuola del Maestro il Suo stile umano e dialogante, che va incontro all’altro,
che legge con visione sapienziale i segni dei tempi e risponde con audacia profetica
ai gemiti del suo popolo con speranza, fiducia e gioia.
(Dimensione profetica: n° 2 – pag. 45)
L’orizzonte cristologico, nel quale ci ha situato il numero precedente, si impara unicamente “alla scuola del Maestro”. Il nuovo stile di vita non è altro che lo “stile” del Maestro, lo “stile” di Gesù. È quella “bellezza sempre antica e sempre nuova” che scoprì Sant’Agostino e che determinò la sua conversione.
Ma questo numero della Decisione ci da delle indicazioni molto chiare: “imparare il Suo stile umano”. Gesù è l’incarnazione umana del Verbo, è l’umanizzazione di Dio e la divinizzazione della persona umana. In Gesù non ci sono dualismi, contrapposizioni né ambiguità… Gesù è vero Dio ed è vero uomo! In Lui, l’amore di Dio per l’umanità ha raggiunto la sua espressione suprema: “il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7); Gesù si è fatto uno “di” noi, uno “con” noi elevando la nostra natura umana alla sua massima dignità.
Quindi, parlare dello stile “umano” di Gesù è parlare dei sentimenti e degli atteggiamenti che le sono propri. Saremo più sante, quanto più umane ad immagine dell’umanità di Gesù; saremo più umane, quanto più sante ad immagine della santità di Cristo.
Ma il testo continua dicendo: “imparare il Suo stile dialogante”. In questo senso Gesù ci insegna il vero “dialogo” con Dio e con l’uomo, che nasce dalla capacità di “ascolto/silenzio” di fronte a Dio e all’altro. In Gesù l’atteggiamento di “dialogo” delinea uno stile di “relazionarsi” con Dio e con gli altri. Spesso noi parliamo, proferiamo tante parole, tanti discorsi, alle volte anche tante sentenze, opinioni, consigli… di fronte a Dio e agli altri, però esercitiamo poco, molto poco, il vero dialogo. Abbiamo grande difficoltà di rimanere in silenzio e ascolto di fronte alla sorella, al fratello, al bambino, al povero, all’anziano, di fronte agli eventi, alla storia… grande difficoltà di ascoltare libere da pregiudizi, da risposte pre-concepite e stereotipate, senza impazienza, senza premura… Abbiamo veramente bisogno di “imparare alla scuola del Maestro”, lo svuotamento e la libertà, che sono l’unica porta che ci apre a Dio e all’altro. È l’atteggiamento di silenzio e di dialogo di Maria nell’Annunciazione, nella Visitazione, a Cana di Galilea, ai piedi della Croce, nel Cenacolo con i Discepoli…
Perciò lo stile dialogale è uno “stile che va incontro all’altro” non “contro” l’altro. Tutto ciò che ci allontana dall’altro o ci divide è estraneo allo stile umano e dialogante di Gesù, allo stile di Maria e, per noi, allo stile di Don Orione, che è stato un santo di una squisita umanità e sensibilità storica e di una capacità di ascolto e di dialogo edificanti.
Allora, se riusciamo a modellare in noi una “personalità umanizzante e dialogale” potremo sviluppare “l’occhio sapienziale”, la sensibilità di fronte alle nuove povertà e ai segni dei tempi, la prontezza per venire incontro ai gemiti del popolo e attualizzare, con senso profetico, il nostro Voto di Carità: essendo “nella Chiesa un segno vivo, vitale ed esemplare della carità di Dio” (Cost. Art. 46) e “rispondendo con rinnovata audacia, con speranza, fiducia e gioia” alle sfide di oggi.
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