26 marzo
Nei giorni dal 22 al 25 marzo 2014 Sr. M. Alicja Kedziora ha guidato un piccolo gruppetto di suore (Sr. M. Violette, Sr. M. Annick e Sr. M. Magdalena) “sui passi di Don Orione” per aiutarle a conoscere meglio il Santo Fondatore.
All’interno di questo itinerario, domenica 23 marzo è stata una giornata condivisa con la comunità delle Suore che svolgono il loro servizio di animazione nel Piccolo Cottolengo di Milano, per riflettere assieme sulla lettera scritta da don Orione il 18 agosto 1921, chiamata nella Congregazione per la sua importanza “magna carta”.
Le suore si sono poi trasferite a Tortona dove sono rimaste il 24 e 25 marzo riflettendo sulla prima lettera collettiva scritta da Don Orione alle PSMC il 23 luglio 1916, nella quale offre al piccolo gruppo indicazioni preziose su come desiderava il nascente Istituto. Di seguito le suore hanno visitato alcuni luoghi preziosi legati alla storia di Don Orione, grazie anche alla disponibilità di Fratello Ianus del Paterno, che ha dedicato il suo tempo ad accompagnare le suore alla N.S. della Fogliata, alla Cascina di San Carlo, a Pontecurone e finalmente alla più antica cappella di San Marziano a Tortona.
Tutti questi momenti sono stati di grande aiuto nel cammino della conoscenza del carisma fondazionale ed in preparazione al Centenario della Congregazione.
Approfondendo la Decisione sullo stile di vita Atti dell’XI CG
Educare a valorizzare il silenzio come ascolto di Dio e dell'altro.
(Dimensione sacerdotale: n° 14, pag. 49)
Il “pezzetto” di questo mese è provvidenziale perché, arrivando nel tempo di Quaresima, può dare luce e senso ai tempi di “silenzio” organizzati come “penitenza”. Ed è proprio questa la domanda: il “silenzio” nella vita spirituale è una “penitenza”? Certamente, se è inteso come un mero astenerci del parlare; per qualcuna potrebbe essere un sacrificio o una penitenza. Ma, è questo il vero significato e senso del “silenzio”?
Nella Bibbia il “silenzio” costituisce lo “spazio”, il “luogo” della “teofania”: “Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua parola onnipotente si lanciò dal cielo, dal tuo trono regale” (Sap. 18, 14-15). Il “silenzio” è il “luogo” dell’ascolto e dell’incontro: il “mormorio di vento leggero” nel quale Elia capì la presenza di Dio (cfr. 1Re 19,12ss.). Il “silenzio” fecondo di Maria, che ascolta, incontra e accoglie l’annuncio dell’Angelo (Lc 1,26ss.): e il “silenzio” si fa “Parola incarnata”.
Oggi viviamo in una cultura del “rumore”, della “chiacchiera”, degli “auricolari” e abbiamo bisogno di una nuova “educazione” al silenzio.
Il tema di oggi: “educarci a valorizzare il silenzio come ascolto di Dio e dell’altro”, è lontano dal concetto di “silenzio” come mutismo, isolamento, incomunicabilità, indifferenza; insomma, come una “norma ascetica” sterile, fredda, in qualche caso anche “comoda”. Il “silenzio come ascolto” implica vigilanza, attenzione, apertura, contemplazione della presenza e della voce di Dio, della presenza e della voce dell’altro/a.
Quindi, non si possono mai separare “silenzio-ascolto-parola” e, anche se sembra paradossale, “della profondità del silenzio e della parola si alimenta sia il dialogo che la sua autenticità e la comunione che ne è frutto… L’ascesi comunitaria del dialogo è il progressivo cammino sia verso il silenzio di sé e l’accoglienza dell’altro, sia verso la comunicazione/dono di sé e la comunione vicendevole”[1].
Educarci a questo vero “silenzio” non è una cosa semplice, è un’ascesi che chiede sforzo, costanza, metodo, dinamiche, esercitazione. Il “silenzio” “indica il grado di interiorità a cui le persone possono arrivare, e quindi di autonomia, libertà e identità che possono raggiungere. Il silenzio è misura della personalità”[2].
Esistono diversi livelli di silenzio: a. il silenzio fisico (esteriore, stare zitti, che implica controllo e dominio di sé o semplicemente per buona educazione o temperamento); b. il silenzio biopsichico (frutto del ridurre a impotenza, a passività, le reazioni istintive della sensibilità: sentimenti di antipatia o simpatia, piacere o dispiacere, rigetto o attaccamento, depressione o euforia; le tendenze spontanee: ira, violenza, impazienza, durezza, rigidità, lussuria, autosufficienza, vanità, orgoglio, ecc.); c. il silenzio spirituale (frutto del ridurre a passività le tendenze istintive dell’intelligenza, della volontà, dell’affettività[3]. Allora sì, avremo quello “spazio” per l’ascolto di Dio nel quale “Iddio parla, Iddio ara le anime, Iddio lavora in noi, plasma il nostro spirito: Iddio vivifica, Iddio rischiara e lo splendore di Dio sta sopra di noi”[4], e avremo quello “spazio” di ascolto e accoglienza dell’altro/a che ci renderà “segno dell’amore trasformante che lo Spirito Santo infonde nei cuori più forte dei lacci della carne e del sangue”[5].
Educarci a questo “silenzio” è anche educarci alla “parola”, all’ascesi del dialogo. Il “silenzio” di Maria nell’Annunciazione generò la Parola, il “silenzio” di Maria nel Cenacolo generò la Chiesa. Così dal “silenzio” nasce anche la comunità. “Silenzio e parola sono così: a) i canali attraverso i quali si edifica o si distrugge la relazione interpersonale e comunitaria; b) i canali attraverso i quali si esprime, o non si esprime, la propria interiorità, e di conseguenza si crea, o non si crea, la comunione; c) i canali attraverso i quali si dà spazio a Dio nella relazione in quanto tale. Nel dialogo si comunica reciprocamente l’amore e la vita di Dio. Così il silenzio e la parola costruiscono: l’amicizia come fatto umano e teologale, la comunione con Dio e in Dio, e l’unità mistica, vale a dire la maturità ecclesiale della comunità”[6].
Analizziamo personalmente e comunitariamente i nostri “silenzi” e il nostro “silenzio”. Quante “parole” vere, belle e buone, generiamo nel “silenzio” e le comunichiamo agli altri/e? Quanti “silenzi” falsi, comodi, complici, aggressivi viviamo lungo la giornata e quali “parole” infeconde si generano da questi “silenzi”?
Come “educarci al silenzio come ascolto di Dio e dell’altro”? Quali dinamiche e metodi possiamo utilizzare per maturare un vero “silenzio spirituale” che sia “canale” di relazioni nuove? Buon dialogo!
[1] Cappellaro JB, Spiritualità di comunione, Parte IV, La spiritualità del dialogo: Silenzio e parola, EDB 2008, pag. 776 ss.
[2] Ibidem, pag. 777.
[3] Ibidem, cfr. pag. 777.
[4] PSMC Costituzioni, Vita di preghiera, pag. 63; Don Orione 8-12-1922.
[5] Ibidem, Art. 49.
[6] Ibidem, Cappellaro JB, pag. 783.
26 marzo
Domenica 4 Maggio 2014 si svolgerà a Roma la quarta Marcia Nazionale per la Vita. L’appuntamento è fissato alle ore 8.00 a piazza della Repubblica, la conclusione è prevista a Castel Sant’Angelo prima della recita del Regina Coeli di papa Francesco.
Alla Marcia prenderanno parte, come ogni anno, religiosi e religiose della famiglia orionina, insieme ad amici e laici del Movimento Laicale Orionino.
25 marzo
Si è concluso con una bella giornata di festa l’anno scolastico per i giovani che aderiscono al Programma Tutoriale presso la missione delle PSMC di Payatas (Manila).
Nel corso della giornata, chiamata “Ricognition Day”, organizzata sabato 22 marzo, sono stati premiani, come di consueto, gli studenti più bravi nelle diverse materie ma anche quelli più obbedienti e più disponibili ad aiutare gli altri. La festa è stata organizzata nella Parrocchia vicino alla comunità delle suore ed è stata animata dai volontari e dai bambini che hanno danzato e cantato un brano dedicato a San Luigi Orione.
Questo servizio con i bambini delle scuole elementari e secondarie, è molto importante perché permette alle suore di seguirli e guidarli nella loro formazione umana e cristiana.
"I giovanni sono il sole o la tempesta del domani" (S. Luigi Orione)
24 marzo
Papa Francesco ha istituito sabato 22 marzo, la Pontificia Commissione per la tutela dei minori, che era stata annunciata lo scorso 5 dicembre 2013. Bergoglio ha chiamato a farvi parte come primi componenti quattro uomini e quattro donne. ll loro compito principale sarà di preparare gli statuti della commissione, i quali ne definiranno le competenze e le funzioni. La medesima commissione verrà successivamente integrata da altri membri, scelti nelle varie aree geografiche del mondo.
24 marzo
In questo periodo di Quaresima sono numerosi gli incontri e le occasioni di Ritiro per i giovani del Madagascar e delle opere orionine! Molto intesa è l'attività delle PSMC che organizzano e accompagnano spiritualmente i giovani in questi momenti di riflessione e preghiera in vista della Pasqua.
Il 20 marzo, gli alunni del Collegio “Marie Mère de l’Eglise” di Mandiavato (Terza e Quarta elementare), hanno partecipato al Ritiro spirituale guidato dei seminaristi orionini di Antsofinondry e da Padre Mamisoa Ramanandafy (fdp).
La mattinata si è divisa in due parti: la prima è stata dedicata alla riflessione del messaggio di Papa Francesco per la Quaresima, ed è stata seguita dalla celebrazione del sacramento della riconciliazione.
Nel pomeriggio, alle due e mezza, la giornata si è conclusa con la Santa Messa celebrata da Padre Mamisoa. Tutti i partecipanti: alunni, insegnanti, seminaristi, il sacerdote e le suore hanno vissuto un momento importante d’impegno, nel condividere insieme il Carisma e lo spirto della famiglia orionina a questi giovanissimi partecipanti.
A Miandrarivo è stato organizzato, domenica 16 marzo, il secondo incontro dei giovani della zona di Miandrarivo – Faratsiho, al quale hanno partecipato 200 tra ragazzi e ragazze. L’incontro è stato incentrato sulla lettera di Papa Francesco per la Quaresima, ed in particolare sul tema dell’amore di Dio per l’umanità e sulle tre miserie che il Papa ha sottolineato nella suo messaggio: la miseria materiale, morale e spirituale.
I giovani si sono poi divisi in gruppi per organizzare i vari impegni da assumere e portare avanti nella Chiesa. Questi giovani sono seguiti da insegnanti della missione cattolica, dello Stato, genitori e persone che hanno esperienza nella Pastorale giovanile. Le Suore svolgono invece il compito di accompagnatrici spirituali.
I ragazzi che hanno partecipato all’incontro hanno dimostrato grande entusiasmo e voglia di fare un buon cammino nella Chiesa e nella società in cui vivono.
21 marzo
Una Via Crucis straordinaria nelle vie del centro storico di Roma si terrà stasera 21 marzo “Per le donne crocifisse”. Si partirà da piazza SS. Apostoli alle 19.30, per attraversare con le varie stazioni, Piazza del Pantheon, Piazza Navona, Caste Sant’Angelo e via della Conciliazione. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con la Diocesi di Roma, Servizio diocesano per la pastorale giovanile e sostenuta dallo stesso Papa Francesco che ha ricordato l’appuntamento durante la preghiera dell’Angelus di domenica scorsa. Un evento di solidarietà e preghiera per le giovanissime donne vittime di tratta, prostituzione coatta e violenze, alla quale sono invitati a partecipare tutti coloro che credono nei valori della dignità umana, della libertà e della giustizia per unirsi insieme sul tema della Tratta.
La Via Crucis vedrà diverse giovani donne liberate dalla schiavitù dare la loro testimonianza.Tantissime le adesioni già arrivate alla manifestazione, tra cui: Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Pontificio Consiglio della pastorale per i Migranti e Itineranti, Ministero degli Affari Esteri, Regione Lazio, Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compagnia delle Opere Roma e Lazio, Caritas Roma, Comunità Sant’Egidio, Nuovi Orizzonti, Papa Boys, Rinnovamento nello Spirito Santo, Forum terzo settore, Unitalsi, Usmi.
Alla Va Crucis prenderà parte anche un gruppo di PSMC della Casa generale.
20 marzo
In questi ultimi tempi, come riportano le cronache di tutto il mondo, l’Ucraina sta vivendo un difficile e delicato momento storico e politico. Le PSMC della comunità di Charkow, impegnate nell’aiuto di giovani ragazze madri e dei loro bambini, ci hanno inviato una testimonianza di “normalità” e gioia nel portare avanti il loro lavoro quotidiano, nonostante la difficile realtà sociale del paese.
“In Ucraina è arrivata la primavera! Nonostante la guerra la terra fiorisce.
Nella nostra casa, che si chiama “La Casa della Speranza”, siamo sempre di più: al momento accogliamo 9 madri e 12 bimbi … “ne aspettiamo” altri 3 che verranno alla luce nel mese di marzo. In occasione della festa di Don Orione, il 12 marzo, abbiamo preparato varie attività: con il gruppo di giovani della Parrocchia Cattedrale abbiamo organizzato un pranzo e poi ci siamo ritrovati tutti insieme con le nostre ospiti. Insieme alle ragazze e al Parroco, invece, siamo andate allo zoo. È stato un momento divertente e spensierato. Il Parroco una volta a settimana, viene per fare la Catechesi alle nostre ragazze che sono per la maggior parte ortodosse, ma ci sono anche 5 musulmane.
Alla fine della “settimana orionina” il 15 marzo, abbiamo organizzato anche l’incontro con i volontari della Casa, meditando e condividendo il Vangelo del Buon Samaritano. Poi abbiamo partecipato alla Santa Messa celebrata da don Stanislaw e dopo abbiamo giocato e fatto una bella passeggiata insieme alle nostre ospiti.
In questo periodo preghiamo molto per l’Ucraina e cerchiamo di capire cosa possiamo fare per questo paese. Pensiamo che ciò che possiamo fare è cercare di portare avanti il nostro servizio con serenità, curando la pace nel nostro ambiente, tra le persone che ci sono più vicine e naturalmente annunciando la verità su Dio. Tutti siamo nelle Sue mani!
Vi salutiamo tutti!!! Deo Gratias! E a presto!”
19 marzo
Don Orione amava molto San Giuseppe, lo invocava spesso e sperimentava il suo provvidenziale aiuto. Questa devozione la raccomandava tanto anche alle sue Suore, come possiamo ben capire da queste citazioni:
“Raccomandatevi a San Giuseppe, il Patrono della vita interiore, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, protettori del nostro Istituto, a S. Michele Arcangelo, a S. Bernardino da Siena, a tutte le Sante protettrici delle nostre Case; pregate le anime benedette delle Vostre Consorelle defunte ch’io spero siano nel Santo Paradiso” (Durante gli Esercizi spirituali, mercoledì, 10 settembre 1919; Parola I, 164).
“Oh! Che San Giuseppe che tante volte ha posato la sua testa sul Cuore di Gesù Bambino; San Giuseppe ci ottenga questa grazia, che ci distacchi i cuori da tutti i beni fallaci del mondo e ci ottenga un po’ di santo amore di Dio, che noi possiamo incominciare una vita nuova” (Anniversario dell’apertura del Piccolo Cottolengo a Genova; 19 marzo 1925; Parola II, 119).
“Oggi comincia la novena di S. Giuseppe: fatela bene, con grande fervore: lo pregherò per voi e per tutte le vostre consorelle o istituzioni” (A Sr. M. Stanislàa; 10 marzo 1931; Scritti 39,110).
Oggi, in modo particolare affidiamo a San Giuseppe Papa Francesco, che proprio un anno fa iniziava il suo Pontificato con una Messa presieduta in Piazza San Pietro nella Solennità di San Giuseppe. Ricordiamo anche il suo predecessore Benedetto XVI che in questo giorno celebra il suo onomastico e preghiamo San Giuseppe perché interceda per loro e per la santa Chiesa.
07 marzo
«Con slancio verso il futuro; annunciando il Vangelo della carità»
Le tre comunità delle Piccole Suore Missionnarie della Carità in Costa d’Avorio: «Madre della Divina Provvidenzia», «Madonna della Guardia», «Madre della Speranza» si sono riunite sabato 1° marzo 2014 per celebrare l’apertura del secondo anno di preparatione al Centenario di Fondazione. Una Celebrazione Eucaristica si è tenuta ad Anyama nella cappella della communità, presieduta da Padre Angelo (FDP) alla presenza dei collaboratori dell’ospedale, della scuola di cucito e del MLO.
Al termine della Santa Messa le suore si sono recate in processione alla Statua della Santissima Vergine Maria, fondatrice celeste dell’Istituto, portando ognuna un cero, per affidare a Lei la «piccola congregazione» delle PSMC. Per rimarcare lo spirito della famiglia oronina tutti i partecipanti: FDP, MLO e collaboratori hanno condiviso un pranzo in gioia e fraternità.
FDP e PSMC della parrochia «Nostra Signore d’Anyama» insieme hanno organizzato un programma di celebrazioni per l’Anno Missionnario Orinino che avrà inizio il prossimo 12 marzo con la celebrazione Eucaristica insieme a tutti i parrochiani.