08 settembre
Come ha chiesto Papa Francesco, tutta la giornata del 7 settembre è stata dedicata al digiuno e alla preghiera per la pace in Siria. Alle ore 19.00, in Piazza San Pietro gremita da circa 100mila persone, di varie confessioni cristiane, di altre religioni e anche non credenti, in ogni parte del mondo è iniziata la veglia di preghiera presieduta dal Santo Padre.
Fra i diversi ordini religiosi erano presenti anche le Piccole Suore Missionarie della Carità, e tante altre spiritualmente unite in preghiera in questo importante momento.
Con l’intronizzazione dell’icona di Maria "Salus popoli romani" è iniziata la recita del Rosario, quindi dopo l’intervento del Pontefice, il momento eucaristico con l’adorazione del Santissimo Sacramento guidata da letture, musica e preghiere sul tema della pace. La meditazione personale e il silenzio, gli ultimi atti prima della Benedizione eucaristica finale.
È stato forte il messaggio del Papa di cui riportiamo di seguito alcuni brani:
"Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! (…)
Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani, i fratelli delle altre Religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! (…) Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: «Non più gli uni contro gli altri, non più, mai!... non più la guerra, non più la guerra!» (...)
Perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo!"
4 settembre
Papa Francesco ha trovato oggi Piazza San Pietro gremita di fedeli desiderosi di ascoltare il suo messaggio. Il Pontefice, nella prima udienza dopo la pausa estiva, si è soffermato sul suo viaggio in Brasile, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. “E’ passato più di un mese – ha detto - ma ritengo che sia importante ritornare su questo evento, e la distanza di tempo permette di coglierne meglio il significato”. “Prima di tutto – ha affermato - voglio ringraziare il Signore, perché è Lui che ha guidato tutto con la sua Provvidenza. Per me, che vengo dalle Americhe, è stato un bel regalo! E di questo ringrazio anche Nostra Signora Aparecida, che ha accompagnato tutto questo viaggio…”. Accoglienza, festa e missione sono state le parole che secondo il Pontefice hanno caratterizzato questo evento.
Al termine dell’Udienza ha poi rinnovato con forza l’appello a partecipare sabato prossimo alla speciale giornata di digiuno e di preghiera da lui promossa per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero e - ha aggiunto - "anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace comincia nel cuore".
Il Santo Padre ha invitato i tantissimi fedeli presenti a vivere con partecipazione questo momento, esortando in particolare i fedeli romani e i pellegrini “a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19.00, per invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!”.
Presenti all’udienza di oggi anche la Superiora generale delle PSMC Madre M. Mabel Spagnuolo insieme alle suore della Casa generale e ad alcune consorelle provenienti dalle diverse nazioni che pochi giorni fa hanno festeggiato a Tortona il loro Giubileo di Vita religiosa.
“Partecipiamo vivamente alle grandezze della chiesa e del Papa: ai dolori, ai timori, alle speranze della chiesa e del Papa: sentendo in tutto colla Chiesa e col Papa” (Don Orione)[1].
Carissime sorelle,
A tutte le persone vicine alle nostre comunità e Opere:
laici, amici, assistiti, alunni, familiari, personale…
Vi saluto con fraterno affetto nel Signore!
Mi rivolgo a voi, per invitarvi ad unirci, in questi giorni di grande preoccupazione mondiale, all’appello che il nostro Santo Padre Francesco, ha fatto ieri, durante la preghiera dell’Angelus, a tutti: ai cattolici, ai cristiani e a tutta l’umanità, a pregare il Signore per intercessione di Maria, Regina della Pace, affinché la pace regni sulla nostra terra, specialmente nella Siria e nel Medio oriente.
Penso che tutti abbiamo ascoltato le parole del Papa: “fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà”[2].
Inoltre, ha continuato il Papa: “Il 7 settembre in Piazza San Pietro - qui - dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione”[3].
Come cattolici e, ancor di più, come orionine e orionini, non possiamo rimanere indifferenti a questo sofferto appello del nostro Pastore, il Papa.
Per questo motivo voglio invitare tutte e tutti: suore, amici, alunni, bambini, giovani, famiglie, volontari, personale laico e quanti sono assistiti nelle nostre opere, a rispondere vivamente alla chiamata del Papa Francesco, di pregare per la pace, ad avviare iniziative di penitenza e di preghiera nelle nostre comunità, nelle nostre opere e a partecipare alle iniziative della Chiesa locale.
Per le nostre opere educative, suggerisco di anticipare questa giornata di preghiera e penitenza al venerdì 6, se è possibile, affinché tutti i nostri alunni, alunne e tutta la comunità educativa possa essere coinvolta.
Facciamoci, insieme al Papa, interpreti “del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato”[4].
Le parole di Gesù: “se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 19-20), ci sono di conforto e rafforzano la nostra fede, ci stimolano a pregare con fiducia, nella certezza di essere esaudite. E noi, se ci uniamo, siamo molto di più che “due o tre”!
“A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace”[5].
Maria, Regina della Pace: prega per noi!
Maria, Regina della Pace: prega per noi!
Sr. M. Mabel Spagnuolo
Superiora generale
Roma, Casa generale, 2 settembre 2013.
(Allego di seguito, il discorso completo del Santo Padre)
[1] Scritti 52,258, da Messina, 3 luglio 1912.
[2] Papa Francesco, Angelus, Piazza San Pietro, domenica 1 settembre 2013.
[3] Idem.
[4] Idem.
[5 Idem.
PAPA FRANCESCO, ANGELUS - Piazza San Pietro, Domenica, 1° settembre 2013
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.
Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano.
Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!
Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana.
Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto.
Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: AAS 55 [1963], 301-302).
Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità.
Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace.
Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace.
Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà.
Il 7 settembre in Piazza San Pietro - qui - dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione.
A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace.
[Recita dell’Angelus]
Maria, Regina della Pace, prega per noi! Maria, Regina della Pace, prega per noi!
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